Viaggio Volontario

Il volontariato internazionale è un fenomeno sempre più diffuso di solidarietà, di denuncia sulle condizioni di ingiustizia costituite dall’egoismo umano e dei distorti meccanismi di distribuzione di ricchezze e risorse, che vedono i paesi ricchi sempre più ricchi e quelli poveri sempre più impoveriti.

Sono le ONG (organismi non governativi) l’anima pratica del settore volontario: loro il compito di individuare le aree ed il settore d’intervento attraverso il partenariato con associazioni locali e di dare gli strumenti a chi volesse partire per intraprendere l’esperienza.
Tra i settori d’intervento, che spaziano dallo sviluppo sostenibile, allo sviluppo umano ed intellettuale di una comunità, se ne affacciano alcuni di cui sentiamo sempre più spesso parlare: PEACE KEEPING e RECONCILIATION. Sono azioni destinate alla tutela dei diritti umani nei paesi ove siano frequentemente violati: non a caso, forse, l’espansione di tali progetti risulta dilagante.

Le due figure cardine del volontario sono l’obbiettore di coscienza e il volontario in servizio civile; entrambi possono decidere di dedicarsi ad un progetto di durata variabile dai dieci ai ventiquattro mesi.
Altre esperienze  di volontariato internazionale meno impegnative ma altrettanto utili e importanti sono il campo di lavoro (di durata non superiore al mese, spazia dalla costruzione di strutture all’animazione sociale), i cantieri interculturali (dove il volontariato si mischia con l’apprendimento di tecniche artigianali locali), il turismo responsabile (veri e propri viaggi, che si propongono come alterativa  intelligente al monopolio delle multinazionali del turismo, poiché il viaggio incide positivamente sull’economia locale).

E’ possibile impegnarsi concretamente per la solidarietà internazionale anche a partire dallo stile di vita e dalle nostre scelte quotidiane, solo apparentemente distanti dai problemi del sud del mondo. Tra i comportamenti etici concreti troviamo l’obbiezione bancaria (www.bancaetica.com) che si propone come alternativa alle banche che finanziano, con i nostri risparmi, industrie di armi e attività illegali. C’è poi il consumo etico, una scelta da realizzare ogni volta che acquistiamo un prodotto, tenendo conto della sua storia, oltre che della qualità e del prezzo: è il caso del boicottaggio, e del commercio equo e solidale (www.altromercato.it) (www.commercioalternativo.it), volto a colpire il dominio delle multinazionali sulle economie locali.
 

Redazione Step1

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