Via Toledo, chiusa la strada diventata discarica «Solo le transenne ci possono con i delinquenti»

«Una grande vittoria per l’amministrazione comunale». L’ironia è d’obbligo quando si parla di via Toledo, la discarica a cielo aperto nel cuore del quartiere di San Cristoforo. Più volte ripulita e altrettante volte rimessa in piedi, esattamente com’era prima: amianto, materiali di risulta, vecchi mobili e spazzatura di vario genere. Adesso, però, le cose sono cambiate: l’intera via è stata chiusa. Transennata per intero e inaccessibile ai cittadini. «Scherzi a parte – commenta il consigliere comunale Tuccio Tringale – la verità è che è una sconfitta. Solo le transenne ci possono, ma almeno adesso questi delinquenti eviteranno di buttare la qualunque a cinquanta metri dai bambini». Quelli del quartiere che giocano nella larga via Moncada, che incrocia proprio via Toledo. 

«L’intervento del Comune risale a circa un mese fa – sostiene Tringale – Ma bisogna ammettere che lasciare la strada aperta significava soltanto alimentare il malaffare». Il problema, però, risiede nei progetti: «Non è che si può fare che intanto si chiude tutto e poi si pensa: il tempo stringe. E non mi riferisco al tempo di questa giunta». Più in generale, il consigliere parla «della morte del quartiere, ormai ai minimi storici». Come dimostrerebbe anche l’aggressione a Tarcisio Maugeri, il preside dell’istituto comprensivo Livio Tempesta – che proprio in via Toledo aveva un plesso, ormai completamente devastato – preso a schiaffi dalla madre di un alunno di sette anni. «Un fatto gravissimo – aggiunge il consigliere – che denuncia un grave disagio sociale».

Secondo il componente del senato cittadino, che viene proprio da San Cristoforo, «l’obiettivo deve essere riaprire via Toledo». Ma anche fare un po’ di conti su quanto si è speso per ripulire le discariche che negli anni si sono accumulate nella zona. «Ho richiesto queste cifre anni fa – conclude il consigliere – In via ufficiosa mi è stato detto che, trattandosi di rifiuti speciali, si spendono intorno ai 500mila euro l’anno, affidando i lavori a una ditta esterna». «Non mi risulta che i numeri siano questi, probabilmente il consigliere ha i dati complessivi della città di Catania», replica l’assessore all’Ambiente e alla Legalità Rosario D’Agata.

«Abbiamo chiuso tutto per evitare che si creasse una discarica. E non abbiamo creato disagio ai catanesi: via Toledo non serve a nessuno, non ci sono abitazioni e non è necessaria per i collegamenti», continua l’esponente della giunta di Enzo Bianco. «Era un luogo isolato, che veniva usato solo per quel fine. Intanto abbiamo evitato le possibilità che lo diventasse ancora, poi la riapriremo», spiega. Poco distante, però, c’è un esempio che dice il contrario: una traversa di via Gramignani, chiusa con i paletti cementati all’asfalto, ancora una volta per evitare discariche abusive di spazzatura. «Sono operazioni diverse», replica l’assessore.

La situazione potrebbe cambiare con l’aggiudicazione della nuova gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel capoluogo etneo. Un bando da 330 milioni pubblicato dieci giorni fa e per il quale il termine per la presentazione delle offerte è fissato al prossimo 11 gennaio. «Nel bando è previsto anche che ci si occupi di agevolare il più possibile i controlli – conclude D’Agata – Si può pensare di mettere delle telecamere, sebbene non siano la panacea di tutti i mali: si possono rubare, distruggere o eludere. Un’altra opzione sarebbe coinvolgere le guardie ambientali, volontari delle associazioni che si offrano di vigilare. Ma, appunto, si vedrà in futuro. Intanto abbiamo risolto il problema».

Luisa Santangelo

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