Sono circa dieci milioni di euro i soldi che l’Unione europea e la Regione Siciliana hanno investito sulla variante stradale di un tratto della Sp 41, l’arteria nota come via Sgroppillo e ricadente tra i Comuni di San Gregorio e Catania. Un cantiere aperto due anni fa tra le polemiche dei cittadini e che doveva chiudersi entro lo scorso 30 ottobre. Ma sul quale, però, si registrano rallentamenti che profilano un ulteriore allungamento dei tempi per il completamento dell’infrastruttura. Con il rischio di esasperare residenti e commercianti «che da due anni convivono con strade sterrate, pietrame, problemi di circolazione per le auto e assenza di spazio per parcheggiare», spiega il consigliere comunale di opposizione (Pd) ed ex sindaco di San Gregorio Remo Palermo.
I lavori su via Sgroppillo consistono in un ampliamento di un chilometro e 38 metri della sede stradale, nella realizzazione di marciapiedi, aree di sosta ed emergenza e nell’adeguamento dell’impianto di illuminazione pubblica. Ma ancora, all’interno del progetto figurano pure la creazione della fognatura delle acque bianche e il collegamento al canale di gronda, accanto al rinnovamento della segnaletica orizzontale e verticale. A occuparsi dell’opera è il dipartimento regionale della protezione civile che ha scelto come responsabile unico del procedimento l’ingegnere nonché funzionario di Palazzo d’Orleans Giovanni Spampinato. Tra gli enti interessati dell’opera ci sono il Comune di San Gregorio e quello etneo. Nonostante le scelte di entrambi siano limitate alla regolazione della viabilità nell’area per tutta la durata del cantiere. Che, completo per metà, presenta diverse criticità.
A elencarle a MeridioNews è un commerciante della zona. Che denuncia: «Una decina di titolari di botteghe alimentari, panifici e uffici hanno dovuto chiudere o trasferirsi da un’altra parte perché l’area in questi due anni è diventata invivibile». I motivi sono diversi: «Ci sono due file di pali della luce sul marciapiedi cosicché è difficile usarli, soprattutto per i portatori di handicap e per le donne con i passeggini, non c’è più spazio per parcheggiare la macchina e – aggiunge il consigliere comunale Palermo – ci sono i cavi elettrici degli impianti dell’illuminazione all’acqua e al vento». Un pericolo, soprattutto quest’ultimo, aggravato dal fatto che nella zona insistono diversi istituti scolastici frequentati da studenti sia delle scuole primarie che secondarie. «Le mamme si preoccupano per questi fili, soprattutto quando piove e si bagnano», interviene il titolare di un’attività commerciale della zona.
«Ho sempre denunciato gli evidenti problemi di sicurezza. Disagi che si sommano a un proliferare di ratti, blatte e zanzare in tutta la zona per via degli acquitrini che si formano lungo il cantiere», aggiunge il consigliere Palermo. Che attacca l’amministrazione comunale per avere condiviso «scelte tecniche approssimative». Nonostante però i lavori siano stati appaltati – tramite gara pubblica – dal dipartimento regionale della protezione civile alla società consorziata di Letojanni Girasole. Per cui le responsabilità delle amministrazioni comunali sono nei fatti limitate. A rispondere sulla lentezza dei lavori è il responsabile regionale Spampinato, che rimanda al mittente le accuse su presunti lavori fatti male.
«È vero, ci sono dei rallentamenti da cantiere ma non sono dipesi da noi», spiega a MeridioNews Giovanni Spampinato. «Conto di consegnare l’opera entro la metà di dicembre anche perché la parte più complicata, ovvero gli scavi per le tubature, è terminata da un po’», aggiunge. «Mi dispiace molto per i disagi avvertiti dalle persone, proprio per questo sto cercando di fare il più in fretta possibile», conclude. Nei prossimi mesi gli operai della Girasole «che hanno subito loro stessi – dice Spampinato – ritardi nei pagamenti» saranno impegnati nella realizzazione di una rotatoria in via Cristoforo Colombo. Un’area ricca di condomini e di abitazioni antiche. «Dopo questo ultimo passo il lavoro sarà perlopiù concluso, considerato che per le rifiniture non impiegheremo troppo tempo», conclude il responsabile del cantiere. I residenti promettono ancora battaglia.
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