La sera del 13 dicembre io e il mio ragazzo abbiamo lasciato la macchina, intorno alle 10 di sera, in via Sant’Euplio. Al nostro ritorno, a mezzanotte e mezzo, l’abbiamo ritrovata danneggiata, con il vetro sfondato. Non capiamo, all’inizio, se abbiano rubato qualcosa: nel bagagliaio ho anche delle buste con alcuni acquisti e apparentemente non hanno toccato nulla. Provando a girare la chiave, la macchina non si accende. Nel momento in cui, col cofano aperto, cerchiamo di capire quale sia il danno, un gruppo di ragazzi ci chiede cosa sia successo, perché anche a loro l’auto non parte. Poco dopo, poco lontano, sentiamo un altro gruppo di ragazzi urlare: anche la loro auto non parte. In tutte e tre manca, come scopriamo,la centralina di controllo del motore. Abbiamo chiamato un carro attrezzi, spendendo un sacco di soldi, non potendone fare a meno. La mia auto è una Peugeot 307 di 12 anni. Le altre due una Citroen c3 e una Peugeot 207, più o meno dello stesso periodo, e dello stesso costruttore, gruppo Psa.
L’auto, a distanza di quasi una settimana, è ancora ferma: alla ricerca di un pezzo di ricambio. Quello originale costa 1200 euro, praticamente più del valore dell’auto. Scopro quindi un vero e proprio mondo parallelo: quello della rivendita pezzi di ricambio a Catania. Questo tipo di furto, che definirei un «traffico di centraline», è un giochetto fatto anche a diverse altre persone: solo tra miei amici e conoscenti, vengo a sapere che altre due auto in centro hanno subito la stessa sorte, un’altra in zona lungomare. Tutti i meccanici che ho interpellato finora, mi hanno sempre rimandato a una autofficina di Poggio Lupo. Sembrandomi una cosa strana, ho deciso di evitare di andarci.
In tutto questo, tra i problemi per andare a lavoro e in generale negli spostamenti – in famiglia abbiamo una sola auto -, la cosa che mi ha mandato fuori di testa è stato il comportamento dei carabinieri. Chiamati appena scoperto il danno, da centralino mi hanno risposto: «Chiami il numero 803116, è il carroattrezzi dell’Aci. Noi non possiamo fare niente». Non credo sia questa la prassi, soprattutto quando sono coinvolte ben tre auto. La denuncia l’ho poi fatta il giorno dopo.
[Foto di Luc su Flickr]
Un microfono con pentagramma tatuato sul braccio destro, piercing al naso e i capelli corti.…
Il tribunale di Palermo, presieduto da Bruno Fasciana, ha concesso i domiciliari a Mimmo Russo, ma…
La Regione Siciliana si è costituita parte civile nei procedimenti penali per il disastro ambientale a…
È stato confermato l'ergastolo inflitto nel primo processo all'infermiere Antonio De Pace, il giovane del…
Ricoverato in gravi condizioni, all'ospedale Cannizzaro di Catania, dopo essere stato investito da un furgone.…
Nell'ambito di attività d'indagine coordinate dalla procura di Catania, finanzieri del comando provinciale, in esecuzione…