A Palermo, secondo le statistiche relative al 2020 fornite dalla Rap, l’azienda che si occupa della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, nonostante la pandemia e il lockdown, il numero totale di ingombranti abbandonati per le strade «è tale che oltre la metà dei palermitani, compresi i neonati e gli ultracentenari, ne ha prodotto almeno uno nell’arco dei primi sei mesi dell’anno». E dire che dal 2015 a oggi il dato dei rifiuti ingombranti smaltiti in maniera legale è cresciuto dal 33 all’89 per cento.
Un triste emblema di quella che sembra essere una crisi senza fine è via Pierpaolo Pasolini, nei pressi del tribunale, nel cuore del percorso arabo-normanno, visto che la strada si trova più o meno alla stessa dal teatro Massimo, dalla Cattedrale e dal castello della Zisa: pochi minuti a piedi. In qualunque senso si decida di percorrere la via, la prima a collegare corso Finocchiaro Aprile con via Lascaris, sembra di trovarsi sul set di un film di guerra.
Bastano infatti pochi minuti per accorgersi che si ha di fronte un vero e proprio cimitero degli ingombranti. In poco più di un centinaio di metri, la lunghezza della strada, non si riescono a contare, giusto per fare un esempio, i tanti divani disseminati a ogni angolo. In pelle o in stoffa, decorati con motivi floreali o con stoffe monocromatiche, ancora intatti o danneggiati da uno degli incendi che ogni tanto radono al suolo uno o più cumuli di rifiuti. E poi ancora, materassi, un motorino, un’automobile incidentata con tanto di airbag aperto e ormai sgonfio sul volante, una vasca da bagno, materassi in quantità. E i ricordi di una vita che è stata: floppy disk, vecchi giornali, libri. C’è persino un cortile privato piuttosto spazioso, che viene utilizzato come deposito di rifiuti praticamente su strada.
E la Rap? La Rap passa regolarmente da quei luoghi, fa il proprio dovere, i cassonetti, nonostante nell’area non sia ancora arrivato il servizio di raccolta differenziata, sono spesso vuoti. Ben poco invece può fare nei confronti degli ingombranti, che crescono a un ritmo vertiginoso e sono diventati troppi da smaltire, se non in più soluzioni. Una situazione, quella di via Pasolini, di cui è al corrente il presidente dell’azienda di raccolta dei rifiuti, Giuseppe Norata, che più volte negli ultimi anni ha denunciato le anomalie nel sistema illecito di abbandono degli ingombranti.
«È chiaro ormai, così come ho affermato in varie denunce, che dietro a questo fenomeno c’è una attività di smaltimento illecito di rifiuti – spiega Norata a MeridioNews – Oggi mi sento di affermare che ignari “complici” a questo sistema sono quanti vendono e affidano le consegne a chiunque senza controllo sul fatto che i destinatari dei beni acquistati, spesso, hanno l’esigenza di disfarsi di ciò che ormai vecchio va smaltito. E, dato che lo smaltimento, come l’acquisto del nuovo, ha un costo: l’equazione è facile e agevole».
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