«Il libro è il mio figlio cartaceo, la mia creatura. La sceneggiatura, liberamente ispirata dalla mia opera è frutto di un’altra emozione. Insieme però creano un rapporto di sinergia. Scegliere tra libro e opera teatrale? Non è facile, sono due emozioni distinte e complementari nello stesso tempo». Lo dice a Meridionews Myriam De Luca, autrice del romanzo Via Paganini, 7 che il 30 novembre prenderà forma sul palco del Teatro Jolly. La regia è di Carlo D’Aubert, attore palermitano, che descrive il suo spettacolo teatrale come un’opera attuale, che affronta i problemi di una normale ragazza adolescente con la propria madre, con la società e con il mondo del lavoro. «Dopo aver letto il libro – dice il regista – ho deciso di mettere in scena, con grande entusiasmo, le vicende narrate da Myriam che rispecchiano l’attualità e le difficoltà dei giovani d’oggi».
Una mostra d’arte a cura dell’artista Filippo Lo Iacono darà il benvenuto agli spettatori che decideranno di prendere parte allo spettacolo offerto dal teatro di Domenico Costantino. L’architetto Salvo Schiavo introdurrà la rappresentazione. Antonella La Licata vestirà i panni della protagonista Viviana, una giovane vissuta troppo in fretta e rimasta bambina nell’animo, costretta a subire le vicissitudini tipiche delle adolescenti di oggi. Gli altri personaggi che ruotano attorno a lei saranno interpretati da Giuditta Perriera, Damiano Bonanno, Sandy Di Natale, Valentina Todaro e Matte Contino.
L’attrice Antonella La Licata, sbocciata nel vivaio della scuola di recitazione del Teatro Brancaccio di Palermo, da 4 anni studia teatro ed è la prima volta che calca il palcoscenico in cui viene offerto uno spettacolo importante. La ventitreenne come detto, interpreta Viviana, una ragazza ventenne. “Lo sento molto molto vicino questo personaggio che è quasi sognante – dice -. Chi sogna non ha molto spazio nella società. La ragazza troverà poi il proprio posto nel mondo e finalmente si sentirà bene. Giuditta Perriera ha già collaborato con D’Aubert in altri spettacoli, vestirà i panni della mamma di Viviana con la quale ha un rapporto difficoltoso. «Intrigante è la ricerca da parte del regista di mettere in risalto la psicologia del personaggio – racconta l’attrice palermitana – e di esaltare tutti i personaggi che sono fondamentali per la crescita della ragazza. Senza la possibilità di essere torturata dalla vita, la protagonista non avrebbe avuto la forza di diventare la donna che alla fine diviene». Sandy Di Natale, impegnata in passato in altre forme di teatro, come musical e cabaret, è la zia di Viviana. Simboleggia il superio della protagonista ma anche la figura di padre, assente nel romanzo. «Una zia che fa delle raccomandazioni con amore – anticipa l’attrice- ma che finisce per essere opprimente, angosciante».
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