In via Pacini fino a poco tempo fa c’erano le strisce per l’attraversamento pedonale. «Stavano all’altezza del civico 13 da una vita», dice una residente. Fino a quando una mattina i cittadini non le trovano più, coperte come sono ancora oggi da uno strato di vernice nera. Qualche settimana dopo nella strada apre un bar, che monta il suo dehors sopra le strisce oscurate. Una situazione che fa storcere il naso ai residenti, soprattutto quando sentono dire in giro che il locale è del cognato del consigliere comunale Tuccio Tringale. E il politico conferma: «Io ci lavoro, sono un dipendente, ma – sottolinea – noi non c’entriamo niente con questa storia delle strisce cancellate». Eppure la segnaletica non c’è più e tutti quelli che si occupano della viabilità cittadina non ne sanno nulla.
Il mistero delle strisce scomparse comincia la notte del 6 dicembre. «Fino a quel giorno le ho attraversate con le buste della spesa – racconta la residente -, ma la mattina dopo sono sparite». Coperte da una patina nera traslucida e lentamente riaffiorate in seguito alle piogge. «Il 22 dicembre hanno inaugurato il bar che fin da subito mi hanno detto essere del cognato di un consigliere comunale, il signor Tuccio Tringale», continua la donna. «I residenti della via ci hanno creato molti problemi per questa storia – risponde il componente dell’aula consiliare – Pensano che siccome sono un politico, allora sono stato agevolato. Ma io, proprio per questo, ci sto ancora più attento». Così Tringale respinge le voci di presunti favoritismi per l’attività del fratello di sua moglie. «Non c’è un buon rapporto di vicinato, è chiaro, ma il locale ha ottenuto una regolare autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico, richiesta da mio cognato al Comune – spiega – Io non mi sono manco fatto vedere negli uffici». E, anzi, attacca la lentezza della burocrazia comunale: «Gliel’hanno consegnata dopo un mese, quando invece agli altri la danno dopo una settimana».
Il provvedimento è stato regolarmente protocollato e quindi pubblicato sul sito di Palazzo degli elefanti. Ma resta il mistero e, soprattutto, la domanda dei residenti: «Se ci fossero state ancora le strisce, il consigliere avrebbe potuto montare il dehors?». Quando lo si chiede all’assessore alle Attività produttive, Nuccio Lombardo non ha dubbi: «È impossibile. Per legge tavoli e sedie non possono essere autorizzati in prossimità di segnaletica stradale e di strisce pedonali». A meno che non si tratti di una zona a traffico limitato. E va proprio in questa direzione la proposta di spiegazione fornita da Tringale. «So del progetto dell’amministrazione di chiudere al traffico le stradine che tagliano via Etnea. Magari la copertura delle strisce è stata fatta dal Comune», ipotizza il consigliere. Ma l’assessore al ramo Rosario D’Agata nega: «Al momento, in quella zona, abbiamo trasformato in ztl solo via Rizzari, nessun intervento in via Pacini».
«Ora che ci penso, il Comune ha ridipinto la segnaletica orizzontale in via Sant’Euplio e in altre zone della città – incalza Tringale – Può essere che la scomparsa delle strisce rientri in un’iniziativa dell’ufficio per il traffico urbano». E a interpellare la polizia municipale sul caso è stata anche la residente: «Ho fatto fare un sopralluogo a diversi vigili urbani, a tutti quelli che di volta in volta passavano da lì, ma non hanno mai fatto nulla», racconta. Sul punto, a rispondere è il dirigente dell’Utu e capo della polizia municipale etnea Pietro Belfiore. Il quale smentisce ogni tipo di coinvolgimento dei suoi uffici e del Comune: «Non siamo stati assolutamente noi, le avrà cancellate qualcuno».
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