Un rombo inciso, forse utilizzando un cacciavite, nel vetro di protezione. Dentro la figura un rettangolo, anche questo graffiato. Passa da queste figure geometriche l’ultimo sfregio all’altarino di Sant’Agata di via Dusmet. Il fatto, secondo quanto appreso da MeridioNews, sarebbe accaduto tra sabato e domenica notte. Nessun indizio, almeno per il momento, su chi si è reso responsabile dell’atto vandalico. Un singolo o un gruppo di persone? L’unica certezza è che si tratta dell’ennesimo danneggiamento all’edicola votiva a due passi da piazza Duomo e porta Uzeda. Si tratta del primo caso del 2018, che si somma ai tre del 2017 e a quello registrato nel 2016. Episodi che avevano portato la passata amministrazione, guidata dall’allora sindaco Enzo Bianco, a proteggere la statua con una vetrata dopo i lavori di restauro.
La prima volta il volto della martire era stato centrato da un mix di escrementi. Stesso spartito a gennaio 2017, quando i titolari di una pizzeria avevano denunciato l’ennesimo lancio di liquido maleodorante da parte di ignoti. A febbraio dello stesso anno qualcuno aveva pensato bene, senza nessuna autorizzazione, di dipingere di rosa l’altarino risalente al 1621. L’ultimo caso a maggio 2017 con il simulacro nuovamente preso di mira. Questa volta attraverso l’utilizzo di una mazza, con i colpi che avevano sfregiato il busto e il volto di Sant’Agata. Poi ennesimo restauro e chiusura con la protezione in vetro. La fontanella, appellativo conferito dai catanesi, resta tutt’oggi un luogo di grande valore per la cittadinanza: è qui che vengono posati i fiori e le candele accese dai fedeli durante la festa di Sant’Agata.
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