Una situazione definitivamente risolta? La domanda è d’obbligo per quanto riguarda via Castromarino. Sul punto in cui sorge il cantiere per la costruzione della tratta della metropolitana che da piazza Stesicoro arriva all’aeroporto Fontanarossa, il 20 gennaio del 2020 è crollata una palazzina, interessando anche gli immobili vicini. Nel crollo non si è registrato nessun ferito, tuttavia sono state decine le persone a rimanere senza un tetto, dopo che gli immobili sono ritenuti inagibili. Adesso, a distanza di quasi due anni la Cmc, ditta che esegue i lavori per la metropolitana, ha acquistato il palazzo crollato nel quartiere Antico Corso. Sulla questione la procura aveva aperto un’inchiesta, mentre i proprietari avevano chiamato in causa la stessa ditta. Mentre tutti gli inquilini aspettavano ulteriori somme per poter pagare gli affitti, a maggio il Comune aveva chiesto a ognuno di loro di redigere i progetti per ottenere l’agibilità degli immobili. Adesso, con l’avvenuto acquisto del palazzo da parte della ditta, i nuovi proprietari potranno realizzare un’altra costruzione.
Quest’ultimo passaggio è stato ufficializzato dopo una riunione del sindaco Salvo Pogliese con i rappresentanti tecnici e legali della Cmc, alla presenza del commissario straordinario per le grandi opere Virginio Di Giambattista e del direttore generale Ferrovia Circumetnea Salvo Fiore, dell’assessore e direttore dell’Urbanistica comunale Enrico Trantino e Biagio Bisignani, per un confronto finale sul percorso intrapreso, sfociato nell’atto di compravendita dell’intera palazzina davanti al notaio e nella decisione di abbattere e ricostruire l’immobile gravemente lesionato di via Castromarino. Ma se da un lato il sindaco Pogliese parla del «raggiungimento di un traguardo importante», dall’altro lato ci sono alcuni residenti che rimangono rimangono insoddisfatti.
«Come sempre la faccenda di via Castromarino è raccontata parzialmente, secondo gli interessi e il volere di qualcuno, quando la realtà è ben diversa – afferma Oriana Caraleso, una dei residenti rimasta senza casa – È vero che il palazzo crollato è stato acquistato. Il problema è che ci sono ancora ben tre immobili inagibili e inabitabili coinvolti nel crollo, nei quali abitavano la mia e altre sette famiglie proprietarie che, dopo due anni, restano ancora senza casa, senza beni, costrette a pagare di tasca nostra esosi affitti, senza avere alcuna responsabilità sulla disgrazia piovutaci addosso due anni fa. In modo del tutto arbitrario – continua la donna – siamo stati esclusi dalla trattativa, quando alla realtà dei fatti i due immobili di via Plebiscito si affacciano proprio sull’immensa voragine e addirittura l’immobile di Via Castromarino 11 ha la scala, fortemente danneggiata, in comune proprio con parte del palazzo crollato, acquistato da Cmc». E noi nel frattempo dovremo continuare a pagare l’affitto, a pagare per colpe non nostre?». Adesso, da quanto appreso da MeridioNews, gli abitanti rimasti esclusi dalla trattativa sono decisi a continuare il percorso per vie legali.
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