Vertici Sac: Procura indaga, ascoltato anche Agen «Disegno perverso della Regione per gestire scalo»

Pietro Agen è un fiume in piena. Dopo aver già preannunciato a MeridioNews i suoi dubbi sulla legittimità delle nomine che i commissari della Regione hanno indicato come vertici della Sac, il presidente di Confcommercio Sicilia commenta oggi la mancata ratifica da parte del cda della stessa società, che gestisce l’aeroporto di Catania. «Non ho nulla contro Ornella Laneri – dichiara Agen – la cosa vergognosa è piuttosto il gioco della Regione che ha emesso nuovamente un documento sbagliato».

Il rappresentante dei commercianti fa riferimento al decreto assessoriale di attribuzione dei seggi riservati alle diverse associazioni di categoria all’interno delle camere di commercio. A queste ultime spetta infatti una quota dei seggi nel cda di Sac ma, attualmente, si trovano commissariate dalla Regione. Che in tal modo gioca oggi un ruolo nella gestione di Fontanarossa.

Per sbloccare la situazione si dovrebbe dunque procedere alle nuove assegnazioni che, però, sono al momento ritardate dagli errori nei decreti assessoriali.

All’interno del testo infatti, l’assessora alle Attività produttive Mariella Lo Bello avrebbe indicato un seggio in meno per i commercianti, a cui ne sono spettati 17 invece che 18, e uno in più per gli industriali che avrebbero avuto diritto a uno solo ma ne hanno avuti due. Errore riconosciuto dalla stessa Regione. Che è intervenuta, ma troppo tardi. 

«Prima di procedere con un nuovo provvedimento di modifica – spiega Agen – la Regione ha aspettato che scadessero i termini per la consegna dei nomi (30 giorni dalla data di pubblicazione o di notifica ndr). In questo modo, il 5 agosto, abbiamo consegnato i numeri sbagliati che sono stati annullati successivamente, il 10 agosto, spostando al 10 settembre i termini per la presentazione dei nuovi nominativi». Non casualità o inefficienza ma, piuttosto, un «disegno perverso portato avanti scientificamente» per ritardare il più possibile l’avvicendamento al comando di Sac. Sarebbe questa, secondo il vertice di Confcommercio Sicilia, la strategia messa in atto dalla presidenza della Regione. «Proprio in estate decide di fare le sue porcherie», attacca Agen. Ma l’errore viene replicato anche nel nuovo decreto, questa volta a favore dei commercianti, a cui vengono attribuiti 19 seggi. «Si accorgeranno nuovamente dello sbaglio, faranno un altro decreto e così si arriverà a ottobre – continua -. Poi vedremo cosa si inventeranno».

Nella fotografia restituita da Agen la Regione avrebbe sperato «che il decreto della ministra Madia (che detta le nuove regole per le camere di commercio, riducendole da 105 a 60 ndr) bloccasse il rinnovo, in modo da avere il controllo sine die dell’aeroporto almeno fino al 2018». Una manovra sventata dalle disposizioni contenute nel testo ministeriale che non impongono lo stop ai procedimenti in corso. Ma proprio la Regione sarebbe al centro della nuova indagine – anticipata dal quotidiano LiveSiciliaistruita dalla Procura di Catania. Secondo Agen gli inquirenti starebbero approfondendo le modalità di selezione e di nomina della presidente Ornella Laneri e della vicepresidente Daniela Baglieri.

«Hanno fatto un pasticciaccio nell’indicare una persona ottima, ma al centro di un sistema che non verifica i requisiti delle persone che sceglie – afferma il presidente di Confcommercio -. Le regole sono chiare e le persone inadatte vanno bloccate. Come feci io quando invitai Fabio Scaccia, mio grande amico, a fare un passo indietro». Agen nega di aver presentato esposti a proposito del rinnovo dei vertici della Sac e racconta il suo dialogo con i magistrati. «Sono stato interrogato dalla Procura  come altri, ma non ho parlato di requisiti. Ho segnalato delle cose che non andavano sulla procedura camerale. Poi si è passati all’argomento Sac. Rosario Crocetta aveva dato un ordine, un’indicazione ai commissari, cosa che a mio parere non gli compete. Ormai l’indagine è ufficiale, ma non credo riguardi soltanto i requisiti, quanto, piuttosto, il modo in cui sono stati eletti i vertici. Non faccio il giudice, ma a mio personale parere il fatto che il commissario riceva ordini su come votare è forse meritevole dell’attenzione della magistratura». 

Una stoccata finale viene riservata all‘assessora Lo Bello, tacciata da Agen di aver messo su un sistema per controllare tutti gli enti più importanti del territorio siciliano. «La Regione non è contro di noi, insieme a Confindustria, ma vuole controllare tutto attraverso i commissari. Mariella Lo Bello non può firmare tre decreti sbagliati e soprattutto non può perdere mesi per correggere un errore che avrebbe visto anche un bambino. Se l’assessore non è all’altezza – conclude – si faccia da parte, ma purtroppo fa parte di un gioco che qualcuno voleva e di cui dovrà rispondere oggi alla magistratura».

Mattia S. Gangi

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