Trentacinquemila euro ai lavoratori che, dal momento in cui è divenuto efficace il recesso dal rapporto di lavoro, avevano già maturato i requisiti pensionistici di vecchiaia. Incentivi, invece, a partire dal 90 per cento per scendere all’85 dello stipendio per chi matura il pensionamento entro cinque anni. È uno dei punti dell’accordo, approvato oggi dall’assemblea dei lavoratori della Pfizer, tra sindacati, azienda e Confindustria di Catania sui 130 esuberi nel sito del capoluogo etneo. Si chiude dunque la vertenza durata mesi che ha visto impegnati sindacati e lavoratori nella lotta per la salvaguardia del proprio posto di lavoro. Ecco i dettagli dell’accordo che ricalca le ipotesi formulate già nei giorni scorsi.
I lavoratori che raggiungono i requisiti pensionistici di vecchiaia entro 24 mesi dalla data di efficacia del recesso del rapporto di lavoro avranno un incentivo economico lordo commisurato al 90 per cento della retribuzione lorda, comprese tredicesima e quattordicesima mensilità. Per chi li matura in quattro anni, l’incentivo scende all’85 per cento della retribuzione lorda per altri due anni. Per i lavoratori che raggiungono i requisiti pensionistici di vecchiaia entro cinque anni è previsto un incentivo pari alla retribuzione mensile netta moltiplicata per 49 volte. La retribuzione presa in considerazione è quella del mese di aprile 2022.
Per i dipendenti che non raggiungono i requisiti pensionistici di vecchiaia nel periodo di cinque anni dalla data di efficacia del recesso del rapporto è prevista una retribuzione netta di 49 mensilità, più otto per chi firma entro il 13 maggio 2022 la non opposizione al recesso del contratto di lavoro. Ai lavoratori assunti dal 7 marzo 2015, titolari di Contratto di lavoro a tutele crescenti (Ctc), che al 2 maggio 2022 hanno un’anzianità contrattuale di quattro anni è previsto un incentivo economico di 16 mensilità lorde. Per chi ha più di quattro anni, l’incentivo sale a 25 mensilità lorde. In aggiunta, per entrambe le tipologie di Ctc saranno riconosciute una mensilità per il coniuge fiscalmente a carico e due mensilità per ogni figlio fiscalmente a carico.
L’accordo ha evitato una macelleria sociale, ma dopo qualche tentennamento i sindacati esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto. «Una schiacciante maggioranza di sì con solo due no – si legge in una nota diramata agli organi di stampa – ha sancito la conclusione ufficiale della lunga procedura iniziata lo scorso 7 febbraio, mentre adesso comincerà la nuova fase riguardante l’apertura della manifestazione di interesse per le unità lavorative che vorranno aderire al paracadute dell’incentivo economico all’esodo». Un percorso che punta a «sfoltire quanto più possibile l’organico, attraverso la platea dei lavoratori vicini alla pensione – prosegue la nota -, nell’arco di cinque anni, e di coloro che sono stati assunti a suo tempo con il contratto a tutele crescenti».
L’obiettivo è arrivare dunque a una quota di circa 80 adesioni che, sommati al personale già andato via, altrove o ad Ascoli Piceno, andrebbero a ridurre la lista degli esuberi a circa 30 unità che potrebbe trovare ricollocazione all’interno del sito catanese, secondo l’impegno assunto da Pfizer. Saranno quindi salvate le risorse più giovani pur abbassando i livelli occupazionali.
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