Formazione e lavoro

Vertenza Almaviva, prossima settimana incontro al ministero per il futuro degli operatori del numero 1500

Appuntamento a Roma per affrontare la questione Almaviva. A rischio il futuro lavorativo degli operatori del call center impiegati per il servizio di pubblica utilità collegato alle informazioni sulla pandemia da Coronavirus. Dopo il fermo delle attività, al personale è stata concessa la cassa integrazione a zero ore. Provvedimento con i giorni contati. Le prospettive, quindi, non sembrano delle migliori.

L’attenzione è tutta concentrata sulla riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy, fissata per la prossima settimana, dove, oltre al personale dell’Istituzione saranno presenti l’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, la collega con delega al Lavoro, Nuccia Albano, il capo di gabinetto del ministero alla Salute, Arnaldo Morace Pinelli, e i sindacati. «Ringrazio il ministro Adolfo Urso e tutto il suo staff – ha dichiarato Tamajo – che prontamente hanno risposto alla mia richiesta di convocare un incontro. Per quanto nelle mie possibilità e competenze sono vicino alle famiglie dei lavoratori e al loro fianco nelle preoccupazioni. È necessario un atto di responsabilità e di coraggio da parte di tutti gli attori coinvolti».

A potere venire meno sono centinaia di posti di lavoro molti dei quali nelle città di Catania e Palermo. La preoccupazione tra i rappresentanti sindacali è tanta. La clausola sociale cioè il riassorbimento del personale impiegato nella ditta che potrebbe subentrare nel servizio, è una delle possibilità da tenere in considerazione. Serve, però, prima la volontà politica nel riattivare l’assistenza telefonica per le informazioni messa da parte con la fine dell’anno.

«Seguo la vicenda con attenzione – ha affermato il presidente della Regione, Renato Schifani – Il Governo regionale farà la sua parte affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per i lavoratori di Almaviva e le loro famiglie che oggi si ritrovano a vivere in una condizione di incertezza».

Umberto Triolo

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