L’ultima ancora di salvezza per il Movimento 5 stelle in provincia di Catania potrebbe essere calata dalla città delle arance rosse. Dopo i deludenti risultati delle amministrative dello scorso 11 giugno sono due i Comuni etnei che vedranno gli elettori tornare ai seggi per i ballottaggi. Oltre a Scordia toccherà a Palagonia replicare il voto per decidere chi amministrerà nei prossimi cinque anni. Il tutto al termine di una campagna elettorale senza apparentamenti ufficiali, in cui non sono mancati colpi bassi e polemiche, spesso finite in decine di post su Facebook.
A Scordia il duello elettorale sarà tra Maria Contarino ed Enzo Barchitta. La prima, di professione architetta, è la portavoce del Movimento 5 stelle e al primo turno ha ottenuto il 15,28 per cento dei consensi. Più voti per lo sfidante che alla chiusura delle urne ha accumulato 2653 preferenze, pari al 28,71 per cento. Il secondo turno tuttavia è stato dall’inizio l’ipotesi più probabile soprattutto a causa del nutrito gruppo di candidati alla carica di sindaco. L’11 giugno si sono presentati in otto mentre nel 2013 erano stati soltanto sette. Sia Contarino che Barchitta non sono due sconosciuti nella scena politica locale. La prima, scelta dal meetup locale con poco più di dieci preferenze, era stata candidata anche durante la tornata precedente. Stesso discorso per Barchitta che prova l’elezione per la quarta volta. Ci aveva già tentato nel 2002, 2008 e 2013, riuscendo ad accedere soltanto una volta al ballottaggio. Nella città delle arance rosse ha rubato la scena il tracollo del Partito democratico. Scordia era uno dei pochi Comuni, l’altro è stato Aci Catena, dove il partito di Matteo Renzi si è presentato con il simbolo. Alla fine il risultato è stata una vera propria debacle e il candidato Jose D’Amico si è dovuto accontentare di 274 voti, pari al 2,96 per cento delle preferenze.
A Palagonia la campagna elettorale si combatte con i social. Nel piccolo Comune calatino si alternano i comizi in strada ai continui post su Facebook che stanno surriscaldando gli animi, tra accuse e annunci di querele. Domenica davanti al giudizio degli elettori si presenteranno il sindaco uscente Valerio Marletta e il suo sfidante Salvo Astuti, ingegnere ed ex vicesindaco dell’autonomista Francesco Calanducci. Per ottenere il secondo mandato il candidato di Palagonia Bene Comune deve fronteggiare la corazzata trasversale di Astuti. Con quest’ultimo sono scesi in campo il movimento Sicilia futura ma anche un pezzo di Partito democratico. La spaccatura dei dem si è consumata con il fronte che fa capo al sindacato Cgil e al parlamentare Giuseppe Berretta che ha sposato pubblicamente la causa di Marletta.
Astuti in attesa di conoscere l’esito delle urne ha già scelto la sua giunta. Tra i nomi che hanno destato polemica c’è quello dell’avvocata Francesca Ventimiglia, vicina alla posizione del movimento #DiventeràBellissima del deputato regionale Nello Musumeci. «Si tratta di un chiaro segnale politico al terzo arrivato, non ufficiale, velato, ma che solo le pietre non capirebbero», ha scritto Marletta alludendo a un possibile appoggio per il suo avversario da parte del centrodestra.
Il sindaco uscente ha ottenuto il sostegno, tramite un post su Facebook, di Luca Casarini, noto per essere uno dei leader del movimento No-global in Italia. Ma anche quello di Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli ha diffuso un video a sostegno della candidatura di Marletta, facendo leva sul suo tentativo di radicare nel territorio il movimento demA, acronimo di Democrazia autonomia. Endorsement che non sono stati accolti bene da alcuni avversari di Marletta, come il candidato del centrodestra Gaetano Benincasa, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: «Il prossimo sponsor saranno i black bloc?».
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