I vertici dell’Amat avevano dei sospetti che due anni fa si erano trasformati in segnalazioni alla procura. Ora stanno diventando sempre più concreti. Secondo la guardia di finanza sarebbero oltre un milione e mezzo all’anno i biglietti falsi messi in circolazione da alcuni dipendenti infedeli, dal 2013 al 2015, che si sarebbero avvalsi di una tipografia compiacente, come riporta oggi il Giornale di Sicilia. Ci sarebbero danni quantificabili in centinaia di migliaia di euro per l’ex municipalizzata. Dall’Amat per il momento non viene rilasciata alcuna dichiarazione.
I biglietti falsi sarebbero stati piazzati sul mercato attraverso diversi punti vendita. Sarebbero dodici al momento le persone iscritte nel registro degli indagati. Ieri mattina i militari si sono recati nella sede di via Roccazzo per acquisire dei documenti relativi all’indagine. Intanto, arriva una dura presa di posizione del presidente dell’azienda Antonio Gristina: «È nostro compito, mio e del consiglio di amministrazione che presiedo – afferma Gristina -, porre in essere forme di verifica e controllo della corretta attività dell’azienda, così come di possibili comportamenti che possono dannegiarne l’operatività. Ovviamente è anche nostro compito e dovere denunciare all’autorità giudiziaria ciò che riteniamo anomalo nello svolgimento a seguito di tali verifiche. Lo facciamo per tutelare l’azienda e la collettività».
«È prassi consolidata – continua – che al primo segnale di anomalia, dall’azienda scattano le denunce. È una maniera di reagire a situazioni o fatti che destano perplessità, causa di danni economici per l’Amat. Spetta poi all’autorità giudiziaria stabilire se le nostre segnalazioni meritano di essere approfondite. Al momento, attendiamo con fiducia lo sviluppo delle indagini, fermo restando, come sempre, la nostra completa collaborazione con le forze dell’ordine a cui vanno i nostri ringraziamenti».
A fargli eco il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, per il quale «il Consiglio di amministrazione dell’Amat ha sempre operato, in raccordo e comunicazione con il Comune, per garantire la più totale legalità interna e per tutelare l’azienda da fatti e comportamenti anomali. I vertici dell’azienda e l’amministrazione hanno fornito all’autorità giudiziaria elementi di valutazione e informazioni per quanto di propria competenza, nella consapevolezza che ogni danno economico apportato all’azienda è un danno per i lavoratori della stessa, per i servizi che fornisce e per tutta la collettività. È ovvio che il Comune e l’Azienda si costituiranno parte civile in qualsiasi eventuale procedimento dovesse scaturire da questo come da altre attività di indagine nate dalla lodevole vigilanza che il CdA opera sul corretto andamento dell’Amat».
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