Valverde, automobile in fiamme in via Bellini «Sentito urlare “aiuto”, mi è venuto un colpo»

Il fumo e poi le fiamme. «Aiuto, aiuto, aiuto», urla l’uomo al volante. In pochi secondi apre lo sportello e scende di corsa dalla sua Panda gialla, che sta andando a fuoco. Accade stamattina a Valverde, ancora una volta in via Vincenzo Bellini. Sono da poco passate le 9 quando l’automobile proveniente da via del Santuario imbocca la strada che porta verso San Gregorio. Rallenta, poi una fumata bianca si alza da sotto il cofano motore, seguono le fiamme e la rapida fuga del conducente. I pompieri di Acireale intervengono dopo alcuni minuti ma non fanno in tempo a salvare la vettura, carbonizzata quasi per intero. 

«In pochi minuti si è risolto tutto», spiegano a MeridioNews da un negozio poco distante dall’accaduto. Una volta che i vigili del fuoco hanno domato l’incendio, i carabinieri hanno fatto i rilievi del caso, verbalizzato il tutto e dato il via libera al carro attrezzi per rimuovere la carcassa annerita dell’automobile rimasta al bordo della strada. Poi si è provveduto a ripulire l’asfalto. «Nessuna paura – aggiunge la negoziante – Anzi, la scena ha incuriosito i passanti». Mentre un po’ di agitazione è venuta a chi, dai balconi, ha realizzato la foto sequenza di quanto stava accadendo, che ha poi condiviso su una pagina Facebook dedicata al Comune etneo. 

«Stavo facendo colazione e bevendo il caffellatte, e sento gridare “aiuto, aiuto, aiuto” – racconta una donna, sulla pagina social – Mi è venuto un colpo. Sono corsa nel balcone e ho visto un signore che scappava dalla macchina». Tanta è stata l’agitazione «per il timore che scoppiasse l’auto, che non mi ricordavo nemmeno numero dei vigili del fuoco». Che tuttavia sarebbero stati chiamati da un passante.  Restano ancora da chiarire le cause dell’incendio, ma dalle prime ipotesi pare possa trattarsi della conseguenza di un guasto al motore. I rallentamenti al traffico non sono mancati. Durante lo spegnimento la circolazione è stata dirottata su via del Santuario.

Marco Di Mauro

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