Acqua gassata pubblica. È questa l’ultima iniziativa dell’amministrazione comunale di Valledolmo per ridurre ulteriormente la mole di rifiuti prodotti nel Comune del Palermitano. Dopo il successo del sistema Uno a uno, che ha portato alla tracciabilità di ogni singolo sacchetto della spazzatura permettendo così di premiare le famiglie virtuose nella raccolta differenziata, mercoledì 20 luglio sarà la volta della Casa dell’acqua. Un posto in cui i cittadini potranno riempire le proprie bottiglie al costo di cinque centesimi al litro per l’acqua naturale e sei centesimi per la gassata. «È come restituire ai cittadini una tassa – spiega Guglielmo Lombino, assessore che si è occupato dell’iniziativa – Non spendendo più soldi per comprare l’acqua minerale una famiglia può risparmiare in media circa 300 euro all’anno. E in questo modo risparmia anche il Comune. Le bottiglie di plastica sono il rifiuto che più si produce tra le mura domestiche. Se queste vengono riutilizzate anche i conferimenti in discarica dimunuiscono».
Un esperimento, quello della Casa dell’acqua, che ricalca per grandi linee quello portato avanti da diversi anni dall’Amap a Palermo, con l’installazione del fontanello di via Volturno. Un esperimento che tuttavia non ha dato in città i frutti sperati, tant’è che quello nei pressi del teatro Massimo è rimasto l’unico distributore. Troppo oneroso al momento costruirne altri. A Valledolmo la costruzione della Casa dell’acqua, tuttavia, non pesa sulle casse comunali.«Prima di decidere – continua Lombino – abbiamo intavolato delle trattative con diverse ditte. Abbiamo scelto la Ecotech di Caltanissetta, che si è fatta carico di tutte le spese di realizzazione e della manutenzione dell’impianto. Il Comune da par suo ha fornito la concessione gratuita del suolo pubblico. La concessionaria, inoltre, pagherà regolarmente l’acqua utilizzata. Se avessimo costruito la Casa dell’acqua con fondi propri avremmo potuto anche guadagnarci, ma abbiamo preferito che la gestione della struttura restasse in mano a un’azienda con personale qualificato in grado di effettuare la manutenzione e svolgere periodicamente le analisi sull’acqua erogata. È soprattutto una questione di sicurezza».
L’iniziativa si va a inserire nel programma di gestione dei rifiuti che il centro del Palermitano porta avanti da oltre un decennio, da quando cioè sono partite le.prime fasi della raccolta differenziata. «La recente ordinanza del governo regionale in tema di rifiuti – conclude l’assessore – impone ai Comuni di raggiungere certe percentuali di differenziata, di incentivare il compostaggio domestico, di costruire le case dell’acqua. Noi, pur con tutte le difficoltà che sono chiamati ad affrontare i Comuni in questo momento, abbiamo intrapreso questo percorso da tempo in maniera quasi naturale. Adesso la differenziata totale supera il 30 per cento, abbiamo in paese oltre 400 compostiere nelle abitazioni private, adesso abbiamo anche l’erogatore di acqua. Su questo fronte ci sentiamo preparati».
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