Qualche tempo fa (il 5 Maggio) abbiamo pubblicato un articolo dal titolo Elettrodotto della Valle del Mela: quanto vale la vita di un uomo?.
Il titolo nasceva dal fatto che volevamo capire cosa era avvenuto nella zona della Valle del Mela con il famoso elettrodotto realizzato da Terna e le conseguenze che questo impianto, nonostante studi, ricorsi, polemiche e quantaltro, ha avuto e continua ad avere.
Terna, nata da una costola dellEnel, poi diventata autonoma (forse più per ragioni finanziarie e borsistiche che tecniche), non è un soggetto piccolo e indifeso, ma un colosso economico il cui controllo è spartito fra tre soggetti: la Cassa Depositi e Prestiti, che detiene quasi un terzo delle azioni (non a caso uno degli uomini al vertice di Terna è Luigi Roth, ex vicepresidente della Cassa Depositi e Prestiti), un retail il cui maggior azionista è Romano Minozzi (con il 5,4% delle azioni) già consigliere damministrazione di Terna, e un pacchetto di investitori istituzionali che possiede oltre il 40% delle azioni, non a caso altro uomo chiave di Terna è Flavio Cattaneo (lo stesso che, pochi anni fa, appena quarantenne, fu nominato presidente della Rai).
Non aveva sorpreso, quindi, il rifiuto di Terna alla richiesta di realizzare lelettrodotto interrato invece che aereo: questa modifica, che avrebbe comportato un aumento dei costi di realizzazione degli impianti (da 12 a 17 volte secondo le stime), pur essendo prevista dalle normative, in Italia è stata utilizzata molto meno che allestero.
In secondo luogo, ciò che è apparso evidente è che Terna non è lunica responsabile di ciò che sta avvenendo in Sicilia e in altre parti dItalia.
Infatti, come emerge dai documenti ufficiali spesso citati da Terna a propria discolpa, i Sindaci dei Comuni interessati alla realizzazione dellelettrodotto sotto accusa e la Provincia regionale di Messina avrebbero autorizzato la realizzazione dellelettrodotto e sottoscritto le relative autorizzazioni. Non solo, ma è intervenuto anche lo Stato dichiarando lopera di interesse primario nazionale e minacciando di avviare una procedura nei confronti del Presidente della Regione siciliana.
Quindi il processo di costruzione e funzionamento non si può fermare, né rallentare.
Tuttavia, ciò che avrebbe dovuto sorprendere, e che, invece, è stato casualmente dimenticato nei cassetti degli uffici comunali di buona parte dei Sindaci sottoscrittori, è altro.
Ciò che i Sindaci hanno dimenticato di dire ai propri cittadini, e in modo particolare a quelli sulle cui abitazioni passava lelettrodotto provocando danni certi alla salute e, spesso, letali (ma ne riparleremo), è che, per consentire il passaggio dellelettrodotto in certe zone e la realizzazione dei lavori, Terna ha versato ai Comuni un surplus non a caso chiamato da loro stessi compensazione. Questo surplus non è affatto, come qualche malpensante avrà subito supposto, una forma di corruzione delle autorità locali, ma limpegno a farsi carico economicamente della realizzazione di alcune opere urbanistiche nei Comuni su cui sarebbe passato lelettrodotto.
Il 27 giugno 2007, in una riunione svoltasi presso la Provincia regionale di Messina, alla presenza dei responsabili di Terna, il Tavolo Tecnico (così è stato definito nello stesso verbale della riunione) ha stabilito anche lammontare della cifra pari a 9.052.000,00 (leggasi NOVEMILIONICINQUANTADUEMILA/00) euro, che Terna spa avrebbe destinato ai Comuni su cui sarebbe passato lelettrodotto.
Sono anche state definita le finalità. Queste finalità, riportate nellallegato B al verbale della riunione alla quale presero parte, ovviamente, i responsabili dei vari Comuni interessati, consistevano in interventi come piantumazione di aree, recupero dellavifauna, sistemazione straordinaria strada rurale, recupero e ripristino di ex cave, sistemazione di boschi, ripristino piste forestali, finanziamento di progetti di miglioramento ambientale ai fini faunistici di aree protette, realizzazione di percorsi di accesso ad aree archeologiche, sistemazione opere stradali come marciapiedi e segnaletica, riqualificazione del centro storico e del parco comunale.
Lo stesso verbale prevedeva anche la realizzazione di varianti di elettrodotti esistenti e la realizzazione di varianti incavo interrato di tratti di linee MT esistenti (e allora per quale motivo poi tanta opposizione a interrare i cavi che passano sulle case della gente?).
In altre parole, invece che mettere in sicurezza i propri impianti e ridurre limpatto sulla salute dei cittadini, nel 2007, alcune persone si sono riunite intorno ad un tavolo e hanno deciso cosa fare per compensare ciò (sono parole loro, non nostre) stabilendo limporto da destinare, uno per uno, ai singoli Comuni.
Quindi, alle 10,40 del 27 Giugno 2007 (ora riportata sul verbale della riunione), i singoli Comuni e la Provincia regionale di Messina (rappresentati da persone i cui nominativi sono riportati nel verbale e, quindi, facilmente consultabili dagli abitanti dei singoli paesi) hanno concordato con Terna quanto valeva la vita dei propri cittadini.
Dal momento che, come detto prima, Terna non opera solo in Sicilia e che problematiche analoghe si sono verificate in altri parti dItalia, sorge spontanea la domanda: a quanto ammontano le somme pagate da Terna alle amministrazioni locali come compensazioni?
Ebbene, dai dati resi noti dalla stessa Terna, dal 2009 al 2011, in solo tre anni, le compensazioni sono state pari a 68,6 milioni di euro: probabilmente meno di quanto sarebbe costato mettere in sicurezza gli impianti e, certamente, bruscolini per unazienda che ha chiuso il 2012 con un utile netto pari a 464 milioni di euro.
Dopo aver saputo ciò, non cè più bisogno di chiedersi quanto costa la vita di un uomo. Anzi, forse, non cè proprio più niente da chiedersi, tranne, forse, quanti malati gravi e quanti morti dovremo vedere prima di non dover più parlare di compensazioni.
IL VERBALE PROVINCIA DI MESSINA-TERNA
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