Formazione, rifinanziata la seconda annualità dell’Avviso 20/2011

Alla fine il tavolo tecnico sulle emergenze del settore della formazione professionale si è tenuto senza alcuna preventiva convocazione. Incalzato dalle organizzazioni sindacali, il Governo regionale mostra, per la prima volta, segni di cedimento. Cronaca di un pomeriggio di follia politico-amministrativa, quello andato in scena ieri. Ma andiamo con ordine.

La notizia emersa è quella fornita da Lucio Guarino, capo della segreteria tecnica dell’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra in risposta al nostro articoli di ieri dove ipotizzavamo l’utilizzo dei fondi del ‘Piano giovani’ per rifinanziare la Cassa integrazione in deroga in Sicilia. Guarino ha precisato che i 286 milioni di euro ci sono e che è stato già emanato il decreto d’impegno dal Ministero dell’Economia.

Le risorse dovrebbero, infatti, finanziare per 176 milioni di euro il programma Forgio destinato ai giovani sotto (under) i 35 anni e per 102 milioni i FAS (Formazione Ambiti Speciali) per almeno l’80 per cento del totale riferito alla prima annualità dell’Avviso 20/2011.

Se il nostro articolo è servito per smuovere le acque, restano i tanti dubbi sul perché si è dovuti arrivare ad oggi per conoscere l’esistenza dei fondi da utilizzare per il rifinanziamento del citato Avviso.

Va ricordato che più volte l’esecutivo ha tentato di destinare le suddette risorse al finanziamento di un fantomatico progetto di riqualificazione del personale destinato a tutto il personale del sistema formativo regionale. Salterebbe così il perverso disegno di scrivere un nuovo bando destinato magari ad agli amici. Primi a crederci i dirigenti sindacali della Flc Cgil che hanno per mesi battagliato sull’esistenza delle risorse destinabili al rifinanziamento della seconda annualità dell’Avviso 20. Veniamo ai fatti del pomeriggio di ieri.

Prima l’incontro fissato dall’amministrazione regionale a tavolo allargato a un mondo di soggetti del pubblico-privato interessati, con ogni probabilità, a capire come entrare nella divisione della maxi torta dei fondi. Poi, nel tardo pomeriggio, l’incontro sulle emergenze, quelle vere. Frutto delle pressioni dei sindacati firmatari del Contratto collettivo di lavoro della categoria,e cioè di Cgil, Cisl e Uil.

Il Governo regionale ha dovuto cedere, mettendo da parte lo scandaloso atteggiamento fatto di aridità di idee e immobilismo amministrativo. A causa della costante assenza dell’assessore Nelli Scialbra, il sostituto dello stesso assessore regionale alla Formazione professionale, Lucio Guarino (come già ricordato, capo della segreteria tecnica), ha dovuto prendere coscienza che i sindacati, questa volta, fanno sul serio. Guai a togliere il potere concertativo alle organizzazioni sindacali storiche. E poi, l’attendismo non paga più.

L’emergenza del settore non è mica la scelta dei requisiti per il nuovo modello di accreditamento degli Enti formativi, il dramma sociale adesso non è più percepito ma reale, testimoniato da continui appelli, richieste di aiuti, raccolta di fondi e tragedie finora, fortunatamente sfiorate.

Insomma non è più tempo delle chiacchiere e delle parole buttate al vento, occorre intervenire con immediatezza. È l’appello che lanciamo dalle pagine di questo giornale, impegnato da oltre un anno a raccontare fatti, verità nascoste e nefandezze compiute. Adesso basta, i sindacati sono passati all’attacco, non danno tregua: si diano i soldi ai lavoratori, si riconoscano le retribuzioni maturate per il lavoro svolto. Di beghe politiche, clientelismo spicciolo, contrapposizioni partitiche e sindacali, i lavoratori non sanno più cosa farsene. La verità è che quando Cgil, Cisl e Uil fanno sindacato i risultati arrivano. 

Torniamo al racconto del folle pomeriggio di ieri tra riunioni convocate, poi sospese, poi tenute in tavoli separati, in un rincorrersi di rifiuti e chiacchiere. Mentre Anna Rosa Corsello, dirigente generale ad interim della Formazione professionale e Lucio Guarino, perdevano tempo a cincischiare con la riunione sull’accreditamento, inspiegabilmente convocata in un momento di dura vertenza sindacale, su regole e criteri per un nuovo modello di accreditamento, Cgil, Cisl e Uil, seguendo, con ogni probabilità, la linea tracciata nei giorni dello sciopero dai lavoratori incazzati, hanno disertato l’incontro.

Può anche darsi che abbiano melinato per via dell’audizione sulla formazione professionale di oggi in Commissione legislativa Cultura e Lavoro all’Assemblea regionale siciliana. Quello è il terreno prediletto dai sindacati storici, potendo contare su una platea di parlamentari regionali già sindacalisti. Cosa è successo?

Sono state contestati due requisiti pensati dall’amministrazione regionale: il 10 per cento di occupazione da garantire agli allievi qualificati e l’esclusività di filiera che obbligherebbe gli Enti a scegliere la specializzazione tra Interventi formativi, Servizi Formativi e Obbligo formativo (Oif). Cosa è accaduto invece al tavolo tecnico organizzato di fretta dalla Corsello per rintuzzare la protesta di sindacati e associazioni degli Enti formativi (Forma Sicilia e Cenfop)?

Precisiamo che al citato secondo incontro hanno partecipato anche i rappresentanti del quarto sindacato firmatario del Ccnl di categoria, lo Snals Confsal. Ed è proprio sulla composizione del tavolo tecnico che è stata fissata la prima pietra della costruzione del dialogo. L’amministrazione potrà invitare ovviamente chi vorrà ma in tavolo diverso da quello composto dai soli firmatari del Ccnl della formazione professionale. Questa regola riguarda anche la presenza delle associazioni degli Enti formativi.

Forma Sicilia e Cenfop siederanno con i firmatari di contratto, tutto il resto in altro tavolo di confronto. Sarà giusto o sbagliato, beh, non spetta di certo a noi stabilirlo.

Diciamola tutta. Sindacati e associazioni degli Enti hanno co-gestito con i Governi di turno la politica di settore, nel bene e nel male, e non sono esenti da responsabilità sullo stato attuale delle cose. Se sono state perpetrate ingiustizie nel settore, se sono stati licenziati lavoratori se sono state fatte assunzioni, se esponenti sindacali hanno più volte ricoperto ruoli di Governo nazionale e regionale ci sarà pure una ragione. La gestione della filiera del potere. La Costituzione italiana e le leggi che regolano la nostra democrazia ne fanno controparte per definizione.

Non resta che appellarsi alle coscienze per intraprendere l’unica strada per uscire da questo pericoloso tunnel. Restituire serenità ai lavoratori con norme di aggiustamento che garantiscano due cose: regolarità nei pagamenti e continuità lavorativa. Cosa hanno chiesto i sindacati firmatari al Governo regionale?

Certamente di accantonare sine die la pseudo riforma dell’accreditamento, che può attendere. Almeno questa barzelletta, architettata per perdere tempo, il Governo pare debba accantonarla. Sbloccare i mandati di pagamento riattivando il Sic, riavviare la piattaforme Caronte e Faros per la certificazione delle spese effettuate su tutte le filiere. Finanziare la seconda annualità dell’Avviso 20/2011.

Secondo lo Snals Confsal, l’Avviso 20/2011, fortemente voluto dalla Cisl siciliana, non è il paradiso per i lavoratori. Lo strumento pluriennale, introdotto durante la gestione di Ludovico Albert (all’epoca dirigente generale della Formazione professionale) e Mario Centorrino (ex assessore regionale al ramo) a seguito della sottoscrizione di Snals, Cisl e Cgil dell’accordo sulla “buona formazione”, non ha garantito la continuità lavorativa del personale assunto dagli Enti formativi entro il 31 dicembre 2008. Quali le soluzioni discusse al tavolo?

Troppe le quattro rendicontazioni ad oggi previste. In sede di avvio della seconda annualità dell’Avviso 20/2011 l’amministrazione regionale ha assunto l’impegno di ridurle a due portando le anticipazioni ad un primo acconto del 50 per cento e ad un secondo a seguito della prima rendicontazione. Il sindacato coordinato per la formazione professionale in Sicilia da Giuseppe Milazzo ha chiesto al Governo di sbloccare le risorse a qualunque titolo anche quelle del Fondo di garanzia per ristorare quanti più soggetti possibili, siano essi lavoratori, sospesi o licenziati. Così come è stata chiesta all’amministrazione regionale l’assunzione dell’impegno a rifinanziare i corsi di formazione in provincia di Caltanissetta, penalizzata nella prima annualità dell’Avviso 20/2011 e con centinaia di lavoratori rimasti all’asciutto.

L’amministrazione ha fatto sapere che provvederà a corsi ultimati a recapitare agli Enti interessati alla seconda annualità una lettera di richiesta chiusura delle attività corsuali e consequenziale rendicontazione. Ultimata la quale, gli uffici del dipartimento alla Formazione professionale provvederanno con decreto alla finanziamento della seconda annualità. Che possa essere la volta buona? Vedremo.

 

Giuseppe Messina

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