Vademecum per il dibattito con Bianco in Consiglio Scandali, dimissioni, rifiuti e attività amministrativa

Sono decine le domande a cui Enzo Bianco non ha risposto nel corso degli ultimi quattro anni. Quesiti che attengono a questioni politiche, amministrative e in alcuni casi anche giudiziarie. Tuttavia stasera, in aula, i consiglieri comunali avranno l’occasione di porre alcune delle tematiche aperte che riguardano la città, l’amministrazione, quando non direttamente il sindaco di Catania. A poche ore dalla seduta straordinaria sullo stato di avanzamento del programma, MeridioNews ha realizzato un vademecum sintetico che tiene conto dei casi più caldi della sindacatura.  

Caso Girlando. Enzo Bianco sapeva oppure no dell’indagine a carico dell’ormai ex assessore al Bilancio Giuseppe Girlando? Una domanda che in tanti vorrebbero fargli per effettuare una sorta di operazione trasparenza sulle dimissioni di un componente fondamentale della giunta, arrivate a ottobre 2016. Qualche mese dopo, siamo a gennaio, la procura chiede il rinvio a giudizio, accusando il professionista di tentata concussione aggravata per il caso Simei. Girlando poteva sapere di essere finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura, e proprio per questo motivo avrebbe lasciato il testimone, temendo l’applicazione di una misura cautelare nei suoi confronti. Ipotesi o realtà? Il diretto interessato dopo tre anni di mandato aveva collegato l’abbandono della poltrona all’avvenuta rimodulazione del piano di riequilibrio spiegando di avere annunciato la scelta al sindaco già da diverso tempo.

La sindacatura degli scandali. Dall’inizio del mandato di Bianco non sono certamente mancati i problemi, molte volte collegati a inchieste, arresti e intercettazioni. Passaggi che hanno fatto da contraltare a un tema caro al sindaco: la battaglia per la legalità. L’amministrazione per esempio ha dovuto fare i conti con l’intercettazione, risalente al periodo elettorale del 2013, tra il sindaco e l’editore Mario Ciancio Sanfilippo  già indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Bianco si è giustificato in commissione antimafia dicendo di non essere a conoscenza dell’indagine, iniziata però dalla procura diversi anni prima. Possibile che l’ex ministro degli Interni, che per cinque anni ha monitorato il comitato che si occupa di controllare l’attività dei servizi segreti, non sapesse di un’inchiesta finita sui giornali già nel 2010? Ci sono poi le grane legate ai bandi per l’estate. Tra ritardi nelle aperture dei solarium e Orazio Budail cugino del capomafia Orazio Privitera, che nel 2016 si occupava di gestire i parcheggi delle spiagge libere. L’amministrazione ha poi dovuto fare i conti anche con il caso Empire. Dove il Comune ha inaugurato la strada degli artisti. In una foto il sindaco viene immortalato insieme a Domenico Di Bella, proprietario della discoteca e presunto prestanome della cosca Pillera-Puntina. Per Bianco non è andata meglio nel ruolo di vertice della città metropolitana con la nomina del noto tributarista Salvatore Muscarà al vertice della partecipata Pubbliservizi. Un docente stimato che però è stato costretto a dimettersi dopo un’inchiesta per bancarotta fraudolenta

Rifiuti. L’appalto quinquennale da quasi 164 milioni di euro aggiudicato nel 2011 al consorzio Ipi-Oikos è scaduto a febbraio 2016. Frattanto però entrambe le ditte sono state colpite da interdittiva antimafia e il titolare Domenico Proto arrestato nell’ambito dell’inchiesta Terra mia. Una storia che aveva convinto l’allora prefetta Maria Guia Federico a commissariare il consorzio anziché sciogliere il contratto. Scaduto il documento, il Comune lo proroga due volte: il 22 febbraio e il 23 giugno dello stesso anno. Una scelta che genera il ricorso al Tar delle due imprese, respinto il 22 aprile 2016. Il 22 novembre 2016 l’amministrazione pubblica il nuovo, ambizioso bando per l’affidamento settennale del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: vale circa 330 milioni di euro e prevede di raggiungere un livello di raccolta differenziata pari al 65 percento. La situazione attuale è però disastrosa, nonostante i costi vertiginosi. Adesso c’è un mini bando da 106 giorni per un costo di circa 11 milioni di euro. A presentare l’unica offerta è un’associazione temporanea di imprese composta da Senesi ed Ecocar. Un consigliere comunale particolarmente curioso potrebbe chiedere al sindaco se sia a conoscenza del fitto grumo di rapporti societari che intercorre tra Ipi ed Ecocar, riassunto proprio ieri da MeridioNews. E ancora: cosa risponde il primo cittadino alla Dusty, convinta che il nuovo bando sia quasi inaccessibile per le aziende del territorio, a tutto vantaggio dei grandi gruppi nazionali? In che modo si intende raggiungere il 65 per cento di differenziata?  

Presunto caso Cocina. il 27 gennaio 2017 il giornale on line Sudpress annuncia di avere ricevuto in redazione, in forma anonima, un cd contenente due telefonate. Altre fonti raccontano che nella prima conversazione si udirebbero le voci del sindaco Enzo Bianco e dell’ex dirigente della direzione Ecologia Salvatore Cocina, nella seconda quella dello stesso Cocina e della segretaria generale del Comune Antonella Liotta. Secondo questa ricostruzione, Cocina riceverebbe da entrambi pressioni per rimuovere la responsabile Servizi esternalizzati Luisa Balsamo, incaricata di quantificare le multe a Ipi e Oikos dovute a svariate inadempienze contrattuali nel servizio di raccolta rifiuti. Quelle telefonate esistono? Cocina ha davvero ricevuto pressioni? Bianco ha realmente pronunciato la famigerata frase («Ne va della sua condizione») che avrebbe preluso all’allontanamento di Cocina?

Dimissioni e incompatibilità di assessori e vertici delle aziende municipali. L’ultima versione della primavera catanese ha visto sfiorire un numero impressionante di collaboratori, assessori, presidenti e vertici di aziende mucipalizzate. Il caso più recente riguarda la Pubbliservizi e la nomina di amministratore unico in capo a Michele Giorgianni durata poche ore. Giorgianni, presidente della Multiservizi fino al settembre 2016, ha voluto placare sul nascere le polemiche su un presunto caso di inconferibilità, causato proprio dal breve lasso di tempo intercorrente tra i due incarichi. Una vicenda molto simile, per quanto molto più breve, a quella che ha riguardato pochi mesi fa Puccio La Rosa e l’Azienda municipale trasporti, tuttora in liquidazione. Non va dimenticato l’allontanamento dell’ex liquidatore dell’Amt Giuseppe Idonea, risalente all’ottobre 2016. C’è poi il ballo dell’assessorato al Bilancio, con tre uomini (Girlando, Parlato e Andò) che si sono avvicendati su una poltrona sempre più scottante. Detto sopra di Girlando, perché non sono mai state chiarite del tutto le ragioni che hanno spinto Salvatore Parlato a lasciare l’assessorato? Questo perenne valzer delle nomine è solo il frutto di incapacità a valutare le norme per conferire gli incarichi? 

L’attività amministrativa. Passati quattro anni perché l’amministrazione non ha un regolamento sui dehors? Il documento era previsto entro dicembre come un atto prioritario. Gli arredi urbani delle attività commerciali sono da sempre un tema caldo in città ma la soluzione sembra essere lontana. Sempre riguardo ai regolamenti c’è quello sull’affidamento dei beni confiscati a Cosa nostra. Il primo bando è arrivato a due anni dalla predisposizione delle regole, in un clima di costanti incertezze tra concessioni del passato e revoche. Ci sono poi le note dolenti relative alla cartellonistica. Perché il Comune non riesce a riscuotere le imposte? Il calo è evidente con diverse società che, almeno dal 2013, pagano meno del dovuto o non versano un centesimo a palazzo degli Elefanti. Un elenco che comprende 27 aziende di cui solo nove risultano in regola. A questo gruppo non appartengono per esempio quelle riconducibili all’editore ed ex direttore de La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo.  

Redazione

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