«Non siamo No Vacs, sosteniamo una vaccinazione libera, consapevole e sicura». A parlare è Davide Alaimo, uno dei genitori che hanno dato vita al Coordinamento per libertà di scelta vaccinale e che sabato scenderà in piazza contro il decreto Lorenzin che rende obbligatori alcuni vaccini per l’iscrizione dei propri figli agli asili nido e alle scuole materne. Il corteo partirà alle 17 da piazza Francesco Crispi e si dirigerà verso piazza Verdi, davanti al teatro Massimo. In particolare, si tratta l’atto avente forza di legge rimarca l’obbligatorietà di alcuni vaccini e la introduce per altri per i quali, fino ad oggi, vie era soltanto raccomandate in modo non vincolante. In tutto sono dodici le prevenzioni vaccinali citate dal decreto Lorenzin: antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilusinfluenzae tipo B, antimeningococcica B, antimeningococcica C, antimorbillo, antirosolia, antiparotite e antivaricella.
Gli organizzatori – molto sono genitori di bambini non vaccinati o che si sono sottoposti soltanto ad alcuni vaccini, come specifica lo stesso intervistato – ci tengono a sottolineare che non si tratta di un’iniziativa che prevede una posizione preconcetta e contraria alla vaccinazione: «La manifestazione – dice Alaimo – sarà improntata alla diffusione delle informazioni sui vaccini. Se c’è un obbligo vaccinale, i genitori devono essere sicuri che i propri figli non corrano alcun rischio. Vogliamo che le informazioni circolino, così da ridurre al minimo i possibili rischi derivanti da una vaccinazione di massa obbligatoria». Quali potrebbero essere questi, per Alaimo è presto detto: «Non c’è nessuna campagna informativa sui vaccini, la gente non sa bene cosa venga iniettato nell’organismo dei propri bambini. Le risposte che sentono dare i papà e le mamme, spesso, non sono esaustive». In particolare, poi, Alaimo lamenta una carenza di informazioni specifiche sui soggetti destinatari del vaccino, persone diverse e per le quali si chiede una esame accurato e soggettivo: «Deve essere richiesta una pre-analisi su ogni persona che comprenda l’anamnesi familiare – dice Alaimo – Non ci si può limitare a chiedere al genitore se il bambino ha qualche problema. Personalmente trovo contraddittorio dire che non abbiamo le conoscenze per capire come funziona il vaccino quando poi, invece, ci si limita a chiedere a noi genitori le informazioni sul bambino che deve essere vaccinato».
La manifestazione che si svolgerà a Palermo avrà respiro regionale, ma al comitato sono arrivate adesioni anche da altre parti d’Italia, in particolare dalla Calabria. «Il nostro comitato è formato da un centinaio di persone, ma contiamo su un migliaio di adesioni, anche se i pronostici vanno sempre fatti con cautela. A fine corteo – spiega Alaimo – è previsto l’intervento dell’avvocato Marcello Stanca, che da tempo si occupa di questi temi. Avremo, inoltre, la partecipazione di Daniela Rossella, responsabile nazionale del Comilva».
Alla fine erano più o meno cinquemila le persone che si sono unite al corteo…
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