Ha violato la quarantena di un suo amico spagnolo andando a trovarlo in una struttura dove l’uomo si trova per l’isolamento domiciliare dopo essere risultato positivo al nuovo coronavirus. Per questo la Digos etnea ha denunciato un ragusano 33enne per la violazione delle misure atte a impedire la diffusione del contagio da Covid-19.
Le indagini hanno avuto inizio dopo una segnalazione arrivata alla Digos dal commissario per l’emergenza Covid dell’Asp che indicava una violazione alle
norme di sicurezza previste per i pazienti positivi al virus, tra quelli ospitati presso una
struttura della provincia di Catania. In particolare, lo scorso 26 agosto è stato ricoverato nella struttura
un cittadino spagnolo che è risultato positivo al tampone, anche se asintomatico, nel corso dei controlli eseguiti in aeroporto.
Ieri mattina, due amici del ricoverato si sono presentati nella struttura, chiedendo
di potere incontrare il giovane spagnolo. Nonostante le ripetute ammonizioni del
personale sanitario che vietava loro sia l’ingresso che ogni possibilità di incontro, i
due amici, all’insaputa dei sanitari, hanno fatto accesso nella zona della piscina fruibile agli ospiti paganti e separata con dei delimitatori dal resto della
struttura riservata all’ospitalità dei soggetti in isolamento sanitario.
Nel pomeriggio, il personale dell’albergo ha comunicato ai sanitari che C.V. aveva
violato le barriere di separazione e si era introdotto all’interno della stanza nella quale è
ospitato il cittadino spagnolo positivo al coronavirus. La Digos della questura di Catania si è così attivata per individuare i due soggetti: C.V. è risultato residente in un comune della provincia di Ragusa. Gli agenti hanno informato i colleghi della questura iblea per attivare le necessarie procedure sanitarie a cura dell’Asp.
Il personale dell’Asp di Catania ha, invece, raggiunto il secondo amico (che si era
trattenuto nella zona della piscina, senza entrare nella stanza del malato) che, in via
precauzionale, è stato posto in regime di isolamento nella sua abitazione.
L’attività d’indagine svolta dalla Digos ha
consentito di accertare chiare responsabilità penali, in violazione alle norme del Testo unico delle leggi sanitarie, a carico di C.V. (peraltro aggravate dal fatto che lo stesso
risulta esercitare la professione sanitaria), corroborate da dichiarazioni assunte dal
personale sanitario presente e dai dipendenti dell’albergo che lo hanno visto uscire dalla
stanza occupata dal cittadino spagnolo.
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