Ustica, alghe e puzza di zolfo alla piscina naturale Il sindaco vieta l’accesso. Ma la biologa rassicura

Proprio a ridosso di Ferragosto. Nella settimana in cui si registra la maggior presenza di turisti Ustica fa i conti con quella che può essere una semplice scocciatura o un problema ambientale. Alla piscina naturale, uno dei luoghi più noti e limpidi dell’isola palermitana, da qualche giorno l’acqua è molto torbida e ricca di alghe, al contrario di quel paradiso terrestre che è di solito. E da quei luoghi a due passi dal faro viene su una forte puzza di zolfo, che ha già preoccupato qualcuno. 

Per precauzione nella giornata di ieri il sindaco Salvatore Militello ha emesso un’ordinanza di divieto di balneazione. Un dispiacere per i tantissimi turisti che affollano in questo periodo Ustica. Anche se la biologa marina Annalisa Patania, che ieri ha prelevato un campione d’acqua per farlo analizzare, invita a non creare facili allarmismi. «Ovviamente le mie sono solo supposizioni – precisa immediatamente Annalisa – bisogna attendere le analisi del laboratorio microbiologico che verranno fatte tra qualche giorno, visto che domani è Ferragosto. Probabilmente la torbidità dell’acqua è data da una fioritura algare, provocata dall’alta temperatura e dal fatto che in quella zona l’acqua ristagna. Ma non si sa che alga sia».

Patania osserva in ogni caso che «sono fenomeni naturali, in Adriatico ad esempio capita ogni anno. Quando la temperatura è così alta può capitare, e la sostanza organica in putrefazione genera poi questi odori fastidiosi. Come avviene ad esempio a Vulcano, dove l’odore di zolfo è dato dalle sorgenti idrotermali». Al momento però il primo cittadino usticese ha preferito intervenire, vietando l’accesso ai bagnanti. «Non credo che sia niente di tossico, io stessa ieri e oggi sono stata lì un paio di ore e sto benissimo, invece se ci fosse stato qualcosa di nocivo avrei dovuto avere entro 24 ore problemi respiratori. Ma prima di avere la certezza sicuramente è stato meglio intervenire, anche perchè è fastidioso per gli stessi turisti che magari inconsapevolmente vanno là. Con i ragazzi di Legambiente sia ieri che oggi li abbiamo avvisati. Chiaro che la certezza, in un senso o nell’altro, non si ha, è troppo presto».

Andrea Turco

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