Una giornata tra paura e divertimento quella appena trascorsa a San Giovanni Li Cuti: oggetto di svago, il ritrovamento della carcassa di uno squalo. «E’ successo intorno a mezzogiorno una signora ha visto qualcosa galleggiare in acqua. Si è spaventata quando ha capito che fosse uno squalo, e ha urlato», racconta Gianmarco Catalano, studente e collaboratore di CTzen, che nel borgo marinaro sul lungomare di Catania si reca regolarmente a studiare. A riportare l’animale a riva, pochi minuti dopo, «un sub che era in zona, evidentemente capendo che fosse morto, l’ha tirato via, portandolo a riva». Attorno all’animale, che secondo il racconto e le numerose testimonianze fotografiche apparse sui social network sarebbe «lungo circa due metri», si è subito creato un capannello di persone. «Molte scherzavano sul fatto di volerlo cucinare, pare sia davvero gustoso», racconta Gianmarco. Che tenta anche di ricostruire come, nel piccolo porto, l’animale sia arrivato morto.
«Sono stato a San Giovanni Li Cuti tutta la mattina, prima ho fatto una corsa intorno alle sei e poi sono rimasto a studiare – continua Gianmarco – Io credo che le barche, che ho visto ritornare all’alba al porto, se lo siano tirato per sbaglio a riva. Forse era rimasto impigliato nelle reti, infatti aveva la pancia squarciata. Però il taglio è netto, quindi magari è stato ucciso di proposito», conclude lo studente
[Foto di Gianmarco Catalano]
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