E siciliano lo studente universitario più votato delle liste di centro sinistra di tutta Italia. Si chiama Salvo Di Chiara, ha 24 anni ed è di Misilmeri, una piccola cittadina alle porte di Palermo. Studente della facoltà di Giurisprudenza, si è presentato allappuntamento come rappresentante di spicco e vicepresidente della Rete Universitaria Mediterranea (RUM).
Di Chiara ha saputo conquistare un seggio al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) di Roma, affermandosi con più di 4 mila e 500 voti, di cui 3 mila e 639 solo a Palermo. Diventa così il primo eletto nellAteneo palermitano e il più votato esponente, come dicevamo, tra tutte le liste di centrosinistra presentate in tutte le Università italiane.
Da sito www.misilmerinews.it riprendiamo la dichiarazione resa a caldo dal neo consigliere nazionale del CNSU. Più di 4 mila e 500 studenti hanno sostenuto un progetto, quello del sudore e del lavoro quotidiano. Adesso è il momento di incidere anche al di fuori della realtà palermitana e siciliana.
Lo studente di Giurisprudenza introduce qualche tema programmatico. I diritti non sono privilegi, non possono essere intaccati, contribuiamo insieme a migliorare le nostre Università e ribadiamo a gran voce che solo investendo seriamente sul diritto allo studio il nostro Paese può uscire dalla crisi economica e culturale che attanaglia il periodo storico in cui viviamo.
Intanto da www.liveuniversity.it raccogliamo il risultato (seppur non definitivo), a spoglio concluso, delle elezioni per il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Lesito delle votazioni confermerebbe la vittoria delle liste di centrosinistra. Si tratta, infatti, della lista UDU (Unione degli Universitari) alleata con Rete Universitaria Nazionale (RUN). Sono entrambe liste di centrosinistra, la prima vicina alla Cgil e la seconda legata al Partito Democratico (Pd), che sembrano averla spuntata su tutti. Sarebbero 9 su 28 i seggi in palio, conquistati dalle citate liste. Gli eletti per il Sud al CNSU sono: Salvo Di Chiara e Antonio Santoro (Udu), Fontana e Ciardulli (Studenti per le libertà), Iacono (RUN), Francesco Testa (Confederazione degli studenti) e Minerva (Azione Universitaria Bari).
A Palermo e in Sicilia, come già anticipatovi, ha trionfato Rete Universitaria Mediterranea (RUM) piazzando il più eletto in Italia, tra le liste di centrosinistra, al Consiglio Nazionale. Un successo chiaro e schiacciante che è stato oggetto di attacchi polemici per via del fatto che tra gli esponenti di spicco del movimento studentesco ritroviamo lattuale assessore regionale per lIstruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra, accusata di conflitto dinteressi dai rappresentanti di RUN.
Intanto, a cantare vittoria, sono proprio i rappresentanti di Rete Universitaria Nazionale (RUN) che si sono affermati con una lista che ha primeggiato a Palermo. Affermazione che ha garantito, per esempio, lelezione di Salvatore Iacono al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Di estrazione di sinistra, la RUN, ha polemizzato nei giorni precedenti alle elezioni, come dicevamo, con Rete Universitaria Mediterranea. Il motivo? La presenza tra i militanti di RUM di un volto diventato famoso, lassessore regionale per lIstruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra. Cosa non è andato giù agli studenti universitari di RUN?
Come si legge dal comunicato stampa, diramato nelle scorse ore, il mancato rinnovo della rappresentanza allEnte per il diritto allo studio universitario (Ersu) di Palermo, come lo stallo sulla elezione del Consiglio di Amministrazione e del Direttore dellErsu stesso. La polemica sarebbe legata anche al fatto che è proprio lassessore regionale per lIstruzione a provvedere ad avviare la procedura di rinnovo, esprimendo le preferenze dei nominativi richiesti dal Rettore.
In sei mesi, però, il giovane assessore non è ancora riuscita ad agire in tale direzione, suscitando le ire degli studenti universitari. La Scilabra sarebbe stata oggetto di accuse, lanciate dagli ex colleghi di Rete Universitaria Nazionale, per aver mantenuto il doppio incarico di assessore e senatrice accademica. Privilegio che le ha permesso di votare al rinnovo degli organi universitari, e fare campagna elettorale per i rappresentati della propria lista. Una scorrettezza, secondo RUN e anche una strumentalizzazione pre elettorale.
Insomma, si è trattato di una contrapposizione tutta interna al centro sinistra, in perfetto stile Pd. A proposito, invece, delle accuse mosse dallassociazione Run alla Scilabra, per il fatto di aver mantenuto lincarico universitario fino a poche settimane fa (si è dimessa a fine aprile 2013), dalle pagine di www.younipa.it riportiamo un passaggio della dichiarazione resa dallassessore regionale.
Mi sarebbe piaciuto continuare ad occuparmi di università perché sinceramente mi manca tanto. Capite bene, però, che il settore che mi è stato affidato (il riferimento è allassessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale) limita allo stremo il tempo a disposizione per perdermi in queste beghe tra ragazzi. Negli ultimi sei mesi sono cresciuta di botto e tutte le polemiche sollevate non mi toccano né mi competono più. Lesperienza in Senato accademico era quasi in conclusione e non ho rinunciato prima allincarico per una mera mancanza di tempo.
Da indiscrezioni assunte, lassessore Scilabra, avrebbe espresso la propria soddisfazione per limportante risultato elettorale raggiunto attraverso lelezioni al CNSU, primo tra tutti i candidati di centrosinistra in Italia, del collega di giurisprudenza Salvo di Chiara.
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