Un’Italia che fa sperare

Non si sono ancora sopiti gli echi del primo torneo dello slam, che il carrozzone del tennis è pronto a scendere in campo per il primo turno di coppa Davis, la competizione a squadre vinta l’anno scorso dalla Repubblica ceca e unico torneo di un certo rilievo mai vinto da Federer. Dopo anni di stenti anche la nostra povera Italia è riuscita ad approdare, un paio di anni fa, alla serie “A”, cosa che le consente di affrontare, a partire da oggi a Torino, la Croazia. A prima vista potrebbe anche sembrare un impegno semplice ma se si guarda un po’ meglio si può notare come il loro numero 1, Marin Cilic, è più avanti del nostro, Seppi, nelle classifiche ATP e come il numero 2, Ivan Dodig, è in vantaggio negli scontri diretti con il nostro numero 2, Fognini. Questo non ci sembra sufficiente però per attenuare le speranze che accompagnano gli italiani. Seppi è in ascesa e ha appena battutto Cilic a Melbourne al termine di 5 set magari poco appassionanti ma durissimi; il doppio sembra un punto sicuro visto che ci possiamo permettere di schierare una coppia, Fognini-Bolelli, che ha messo paura persino ai fratelli Bryan e Fognini è capace di tutto e, purtroppo, il contrario di tutto. E proprio il timido ragazzo ligure è stato al centro della cerimonia di presentazione del match, ieri nella sala rossa del comune di Torino, per via della sua assenza, dovuta, ci fa sapere Barazzutti, ad una forma influenzale non si sa quanto grave. Oggi alle 14, al Palavela e in diretta su Super Tennis, la televisione della Federazione del tennis italiano, ne sapremo di più.

In giro per il mondo si gioca altri incontri che offrono vari spunti di curiosità, a cominciare da Canada-Spagna. Una sorte di ecatombe sta costringendo i vicecampioni del mondo a giocare contro i canadesi praticamente senza i suoi primi 3 giocatori e Granollers e Garcia Lopez potrebbero non essere sufficienti contro Milos Raonic, atteso prima o poi ad un grande exploit. In Belgio invece torna immediatamente Novak Djokovic, numero 1 del mondo e fresco vincitore del suo quarto open d’Australia consecutivo. Anche se fosse molto stanco sarà difficile che trovi qualche problema contro Rochus o Goffin.  Infine, accompagnata dalle polemiche per il rifiuto del vecchio Roger di scendere in campo, la Svizzera proverà a battere Berdych e l’ultimo giocatore ad aver visto Nadal in campo, il famigerato Rosol. Chissà se ci pensa ancora, il ceco.

 

Roberto Salerno

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