Unict si oppone al reintegro di Maggio Richiesta nuovamente la sospensione

Come anticipato da MeridioNews, l‘ateneo di Catania – su parere dell’Avvocatura dello Stato – ha deciso di presentare reclamo alla decisione del tribunale del lavoro di reintegrare il direttore generale Lucio Maggio, rimosso dal suo incarico sei mesi fa. E, assieme all’opposizione, è stata depositata una «istanza di sospensione dell’efficacia dell’ordinanza». Ossia la richiesta di congelare il ritorno del docente di Diritto romano alla carica dirigenziale fino al nuovo pronunciamento della magistratura. «Si attende, quindi, serenamente l’esito dell’iter giudiziario, al quale l’ateneo si conformerà pienamente», dichiara attraverso un comunicato il rettore Giacomo Pignataro.

Al centro del reclamo, così come delle divergenze tra i vertici universitari, c’è un’opposta valutazione di quello che è il ruolo del dirigente generale rispetto al consiglio d’amministrazione. Lucio Maggio invoca una sostanziale indipendenza delle cariche; di parere opposto l’interpretazione del magnifico e del cda che hanno votato e approvato il licenziamento di Maggio sei mesi fa.

Nell’ordinanza con la quale è stato disposto il reintegro del dirigente, sottolinea il magnifico, il giudice Patrizia Mirenda ha «ribadito la piena legittimità delle procedure di eccezione e contestazione poste in essere dal consiglio di amministrazione, sgombrando il campo da qualsiasi supposta prevaricazione o pregiudizio personale nei confronti di chicchessia». Nessuna «disputa personale o tra singoli individui», rimarca Pignataro.

Il rettore, oggi impegnato nella doppia seduta di cda e Senato accademico, conferma il percorso di riforma amministrativa avviato con il successore di Lucio Maggio, Federico Portoghese. Nelle prossime settimane sono annunciati incontri dedicati a didattica, ricerca e organizzazione. Verrà così illustrato «un crono-programma di obiettivi strategici e ulteriori azioni amministrative d’indirizzo alle quali informare, nei prossimi mesi, un ineludibile e robusto processo di rilancio della nostra università, a unica garanzia del bene e dei diritti degli studenti e delle famiglie della nostra comunità, come dei docenti e del personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo stesso».

Carmen Valisano

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