Non sostiene 17 esami, eppure si laurea. Succede all’università di Catania, dove il rettore Giacomo Pignataro ha annullato una laurea in Medicina e chirurgia e avviato un’indagine interna all’ateneo. Due funzionari sospesi e uno in bilico è il risultato. Il caso è adesso passato alla procura etnea.
Tutto comincia lo scorso 22 ottobre, durante le sedute di laurea al dipartimento di Medicina e chirurgia etneo. Tra gli studenti che coronano la propria carriera universitaria ce n’è uno che non ne ha diritto. Non ha sostenuto 17 tra gli esami previsti, con la complicità di alcuni addetti alla segreteria, responsabili della registrazione delle materie. La questione non sfugge a un gruppo di colleghi che, indignati, inviano una lettera anonima ai vertici d’ateneo.
La missiva arriva presto sulla scrivania del rettore Giacomo Pignataro, che provvede a una rapida indagine interna. Due funzionari ammettono subito il loro coinvolgimento nella storia e vengono sospesi. Uno si dichiara innocente e avanza l’ipotesi di un furto della sua password personale. Mentre le indagini su quest’ultimo continuano, il Magnifico ha inoltrato gli atti alla procura di Catania.
Come sia stato possibile che uno studente si sia laureato senza aver sostenuto la metà degli esami previsti è ben chiaro al rettore. Con il vecchio sistema di registrazione delle materie, infatti, a occuparsi di trascrivere i verbali dei docenti era proprio il personale di segretaria. Che quindi poteva facilmente aggiungere qualche nome, con relative votazioni. «Con la nuova modalità telematica di registrazione degli esami, alla quale tutti i corsi dellAteneo si sono negli anni progressivamente uniformati, sono ora i docenti stessi ad inserire i dati nel registro elettronico, senza che vi siano passaggi intermedi sui quali poter intervenire», rassicura il rettore.
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