Continuano a risuonare tra i corridoi di palazzo centrale gli echi della decisione che ha respinto il reintegro dell’ex direttore generale Lucio Maggio. Il docente di Diritto romano ha inviato una comunicazione-diffida al Consiglio d’amministrazione dell’università di Catania con la richiesta di reintegra in auto-tutela per evitare un potenziale danno erariale. Febronia Elia ed Enrico Iachello – membri del cda e dell’opposizione al rettore Giacomo Pignataro – hanno chiesto di inserire il punto all’ordine del giorno della seduta convocata oggi. Ma il magnifico «ci ha impedito di lasciare a verbale una dichiarazione in cui protestavamo per il mancato inserimento di una nostra richiesta formale, come del resto previsto dalle norme vigenti», scrivono i docenti in una lettera diffusa proprio poche ore dopo la riunione.
«In tanti anni di attività accademica e di partecipazione agli organi di governo dell’ateneo non ci era mai accaduto di dovere essere zittiti e umiliati in modo così aperto e ostinato da parte di nessuno», lamentano i due docenti. Ma la risposta di Pignataro, spiegano gli stessi Elia e Iachello, è semplice: «Non era possibile perché doveva essere inerente a un punto già all’odg nel merito». Una spiegazione non ha convinto i due professori, che hanno deciso di lasciare l’aula per protesta.
Febronia Elia ed Enrico Iachello, inoltre, hanno chiesto di inserire la questione nei prossimi cda. Sottolineando anche come i punti aggiuntivi all’ordine del giorno avessero come argomento decisioni che «esulano dalla competenza di questo Consiglio, che è organo di indirizzo, e rientrano invece in quella esclusiva del direttore generale, che è organo di gestione».
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