Unict, a marzo un evento per Stefania Noce La madre Rosetta: «È una cosa bellissima»

Nei primi giorni di marzo, nel periodo della festa della donna, l’Ateneo di Catania ospiterà un evento per intitolare l’aula A2 dell’ex monastero dei Benedettini a Stefania Noce e consegnare alla famiglia un attestato di frequenza, piccola anticipazione di quella che potrebbe diventare una laurea honoris causa. La studentessa di Licodia Eubea, 24 anni, è stata uccisa dall’ex fidanzato Loris Gagliano il 27 dicembre 2011 insieme al nonno, Paolo Miano, che cercava di difenderla. L’omicidio di Stefania, femminista e membro del Movimento studentesco catanese, ha sconvolto il piccolo paese nel Calatino e i suoi colleghi universitari che non hanno mai smesso di ricordare il suo impegno.

La decisione di intitolare l’aula alla giovane era già stata deliberata dal dipartimento di Scienze umanistiche l’anno scorso, ma da allora non era stata portata a compimento. «Adesso abbiamo avuto la piena disponibilità a realizzare l’evento dal nuovo direttore, Giancarlo Magnano San Lio», spiega Matteo Iannitti, fondatore del Msc. Il dipartimento ha già preparato l’attestato di frequenza che verrà consegnato ai genitori della studentessa. Molto più lunghi i tempi per un riconoscimento più alto, i membri del Movimento ne sono consapevoli, ma è un primo traguardo giudicato importante soprattutto dalla famiglia. «Per me è una cosa bellissima». Con voce rotta, non riesce a dire molto Rosetta Miano, madre di Stefania e figlia di Paolo Miano.

Nel corso dell’evento, fortemente voluto dal Movimento, verrà apposta una targa con una frase tratta dagli scritti di Sen, Stefania Erminia Noce, la sigla con la quale la studentessa si firmava e che è anche il nome dell’associazione a lei ispirata nata a Licodia. «Vogliamo ricordarla com’è vissuta, non com’è morta», precisa Serena Maiorana, autrice della biografia di Stefania. A lei fa eco Franco Barbuto, amico di Stefania e socio fondatore di Sen: «Avrà una forte valenza simbolica». Adesso le persone e le associazioni – il centro Thamaia, Se non ora quando, Le voltapagine – che da subito hanno sostenuto le famiglie Noce e Miano si incontreranno per coordinare al meglio la giornata. «Per noi la sua realizzazione è una grande soddisfazione – afferma Iannitti – L’Università ci ha chiesto di fare da collante tra le varie realtà», e a organizzare contribuirà l’ente licodiano. Ma prima dell’evento di marzo c’è da affrontare la terza udienza del processo d’appello nei confronti dell’assassino di Stefania e del nonno, Loris Gagliano, condannato in primo grado all’ergastolo. La seduta si terrà il 4 febbraio, una data che coincide con il compleanno di Stefania.

Carmen Valisano

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