L’Uneba (Unione nazionale istituti e iniziative di assistenza sociale) conferma lo stato di agitazione dei servizi sociali iniziato nel settembre del 2013. La protesta riguarda i tagli disposti dal Comune di Catania a seguito della riduzione di 19 milioni di euro sui fondi dati dalla Regione. Di recente, era stata organizzata anche una manifestazione di piazza, terminata con l’incontro tra alcuni rappresentanti dell’Uneba e del Municipio. Le parti avevano rinviato ulteriori passi avanti alla riunione in programma quest’oggi con l’assessore etneo ai Servizi Sociali Angelo Villari. Una volta terminata, Salvatore Caruso, presidente provinciale Uneba, ha mostrato «forte disappunto per la scarsa sensibilità e attenzione che l’amministrazione comunale di Catania continua a manifestare nei confronti delle fasce più deboli della popolazione».
I rappresentanti del comparto dei servizi sociali lamentano che «Villari non ha fornito alcun dato certo riguardo i fondi assegnanti al settore». L’incontro di giunta sul bilancio, programmato per sabato scorso, sarebbe saltato. Ribaditi i punti imprescindibili della protesta: «Il mantenimento dei fondi del 2014, degli attuali livelli di assistenza e dei servizi, oltre che dei livelli occupazionali». Inoltre «la definizione di criteri di ammissione al servizio Iea (l’assistenza erogata dagli istituti educativo assistenziali, ndr). Una migliore e più efficace utilizzazione delle risorse e dei fondi provenienti da leggi speciali». Infine «l’istituzione di un tavolo permanente di programmazione e organizzazione dei servizi. L’immediato pagamento delle spettanze ferme al mese di ottobre 2014».
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