Una notte per la Costituzione, Di Matteo risponde a Renzi «La vera rivoluzione è lottare insieme per non cambiare»

Una Villa Filippina gremita di ombrelli aperti per l’evento autofinanziato Una notte per la Costituzione che ha visto la partecipazione di centinaia di persone di ogni età e il contributo di diversi personaggi illustri del panorama politico siciliano e nazionale. Una presenza considerevole che non si è fatta intimorire dal violento acquazzone scatenatosi nel bel mezzo della manifestazione e che evidenzia una reale sete d’informazione dei cittadini, un sentito interesse nei confronti del quesito referendario e soprattutto un’inadeguatezza dei canali informativi istituzionali.

«Ho avuto l’impressione che in TV il dibattito sul referendum Costituzionale fosse trattato in maniera molto superficiale e sbilanciata. Ho pensato quindi di dare un contributo e degli strumenti di consapevolezza in più all’opinione pubblica cittadina» spiega Simone Cappellani, promotore della manifestazione e attivista di Agende Rosse, movimento antimafia nato per volontà di Salvatore Borsellino dopo l’omicidio del fratello Paolo. Si è così costituito Liberi Cittadini per la Costituzione, un comitato nato spontaneamente su Facebook che ha portato avanti l’organizzazione dell’incontro di ieri sera. «Ci siamo impegnati per creare un evento che andasse al di là di un sì o di un no su una scheda referendaria e che fosse invece una profonda riflessione sull’essenza stessa della Costituzione» continua Simone.

A entrare nel vivo del dibattito è Giulia Sarti, componente della commissione parlamentare antimafia: «È molto difficile parlare di Costituzione- Molti di noi danno per scontati certi diritti e poi all’improvviso si è chiamati a operare una scelta con cui rischiamo di vederci negati buona parte di essi». Numerosi i messaggi di solidarietà a Nino Di Matteo, procuratore della Repubblica impegnato nel delicato processo sulla trattativa Stato-mafia e recentemente bersaglio di nuove minacce da parte di Cosa nostra. E, in effetti, una partecipazione così sentita da parte della città ha il significato di un abbraccio simbolico stretto attorno alla figura del procuratore. Il suo toccante contributo al dibattito comincia dalla riflessione su come la Costituzione voglia essere ridotta a qualcosa di oscuro e incomprensibile persino da giuristi e da addetti ai lavori. 

Quindi Di Matteo analizza con lucida chiarezza alcuni dei punti cruciali della riforma e dice: «Dobbiamo guardare indietro nella storia di questo paese e volare alto, capire le reali e gravi conseguenze che la riforma avrebbe sulla nostra società. Quello che si rischia è una dittatura dolce, una completa paralisi del parlamento che mira a favorire il governo e a tenere i cittadini sempre più lontani dalla politica. Ma ricordiamoci che la sovranità appartiene al popolo, cioè a tutti noi. Non vorrei che si avverasse quanto detto da Leonardo Sciascia nel 1978 e cioè che il potere è altrove rispetto al parlamento». Un discorso, quello del procuratore Di Matteo, interrotto continuamente dagli applausi sentiti dei presenti cui segue l’intervento conclusivo di Salvatore Borsellino, presidente dell’associazione “Agende Rosse”, sulle note di una spontanea e partecipata “Bella Ciao” in memoria dei partigiani sacrificatisi per la Costituzione. All’evento hanno aderito diverse associazioni: Siap, Anpi, associazione antimafia Rita Atria, Nuovi Orizzonti, associazione culturale ImmaginArte, Libertà e Giustizia, associazione culturale Falcone e Borsellino. Dato il successo dell’evento, il comitato organizzativo non esclude l’ipotesi di organizzare altri incontri in vista del referendum del 4 dicembre.

Michela Costa

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