Proprio questa mattina, durante l’operazione che ha portato all’arresto il capomandamento del quartiere Resuttana, Vincenzo Graziano, una cavità naturale, una sorta di grotta impenetrabile, è stata scoperta dalla Finanza nei pressi di una delle palazzine della famiglia mafiosa Galatolo, nella borgata palermitana dell’Acquasanta. Per accedervi sono dovuti intervenire i vigili del fuoco: dentro c’erano pentole e strumenti che fanno pensare a un vero e proprio nascondiglio per latitanti. La scoperta è stata fatta durante la perquisizione eseguita per trovare il tritolo che, secondo il pentito Vito Galatolo, doveva essere usato per un attentato al pm Nino Di Matteo. L’esplosivo non è stato trovato, ma gli inquirenti hanno scoperto botole, anfratti e nascondigli. In casa di Vito Galatolo, poi, sono stati trovati documenti importantissimi che provano affari e investimenti del clan. L’appartamento, che si trova in una palazzina malmessa, era lussuosissimo: mobili antichi intarsiati in oro, marmo ovunque e diverse immagini di Padre Pio.
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