Una funivia sullo Stretto, il progetto di due ingegneri «Ci accolgono con ironia, l’Italia è un Paese strano»

C’è chi continua a pensare al Ponte sullo Stretto, e chi cerca concretamente un’alternativa. Lo scorso 10 maggio gli ingegneri Achille Baratta e Massimo Majowiecki hanno presentato a Milano un progetto che prevede la realizzazione di una metropolitana leggera che unisca Sicilia e Calabria. L’idea è quella di collegare la stazione marittima di Messina con l’aeroporto di Reggio Calabria in quindici minuti. La metropolitana verrebbe realizzata con una monorotaia rigida per il tratto sulla terraferma, mentre per attraversare lo Stretto si utilizzerebbero carrozze collegate ad un ponte sospeso di tre chilometri.

Lo stesso sistema è stato collaudato in Svizzera nel 1974 e reso operativo per sei mesi nella città di Mannheim in Germania dove ha trasportato 2,2 milioni di persone. Negli ultimi anni sono stati progettati sistemi di aerobus per le città cinesi di Chongqing e Weihai e per la Malacca Aerorail. «L’idea – spiega a Meridionews il progettista Majowiecki – è nata dopo un’attenta osservazione del contesto sociale ed economico che caratterizza l’area dello Stretto. È strano che due città importanti come Messina e Reggio Calabria siano sprovviste di un collegamento tramite metropolitana leggera, tipologia di trasporto che è utilizzata con successo ormai in tutto il mondo. I viaggiatori che utilizzano il treno avrebbero la possibilità di scendere in Calabria, cambiare carrozza e in pochi minuti giungere in Sicilia. Un’alternativa all’attuale traghettamento che prevede tempi tutt’altro che rapidi».

Si tratta di una proposta seria, basata su studi scientifici. Eppure, l’opinione pubblica ha inizialmente manifestato più di una perplessità. «Mi ha sorpreso l’ironia e la sufficienza con le quali il nostro progetto è stato accolto – precisa Majowiecki – l’Italia a volte dimostra di essere un Paese strano». A sostegno della propria tesi, Majowiecki fa parlare i numeri, paragonando il progetto a quello del Ponte sullo Stretto. «L’opera – racconta – costerebbe circa 850 milioni di euro, il 10 per cento di quanto calcolato per realizzare invece il ponte. Inoltre, il collegamento stabile viario e ferroviario tra le due sponde, secondo i miei studi, produrrebbe presto un debito insostenibile per Calabria e Sicilia, visti gli alti costi di costruzione e gestione e i dati del traffico che in futuro andrebbero a decrescere. Il servizio verrebbe garantito anche in particolari condizioni atmosferiche: le carrozze utilizzate sono infatti resistenti ai forti venti che quotidianamente imperversano nella zona».

Secondo i progettisti, la funivia non porterebbe miglioramenti soltanto nel comparto prettamente logistico. «L’opera – precisa Majowiecki – sarebbe assolutamente indipendente dal punto di vista energetico. L’area dello Stretto è ideale per sfruttare l’energia solare. L’idea è quella di installare tra un binario e l’altro decine di pannelli solari in grado produrre ben 19 milioni di kw/ora che potrebbe essere utilizzati anche per il fabbisogno dei centri vicini grazie all’ausilio di aerogeneratori da installare sui piloni».

Lo studio guarda pure alle ricadute economiche in un’area attualmente poco valorizzata. «Viaggiare sospesi a 100 metri sullo Stretto è sicuramente un’emozione indescrivibile – sostiene Majowiecki – . La metropolitana consentirebbe di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza tra Messina e Reggio Calabria, ma al contempo diventerebbe un’attrazione turistica unica nel suo genere. Le torri potrebbero ospitare ristoranti o servizi, ciò consentirebbe di creare posti di lavoro e un indotto non indifferente per le due città».

Andrea Castorina

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