Una coppia aggredita nella notte in via Emerico Amari «Mezz’ora da incubo, ci hanno presi a calci e pugni»

Sono stati trenta minuti da incubo, ma per la coppia aggredita stanotte intorno alle 4.30, in via Emerico Amari, quella mezz’ora è sembrata un tempo interminabile. Giuliana, 31 anni, insieme a un ragazzo di 33 stava andando da Dima’s per mangiare qualcosa. Avevano imboccato quelle strade chiuse dai cantieri su un lato da una rete metallica. «A un certo punto è arrivato un ragazzo sui 20-25 anni – racconta Giuliana a Meridionews  – Ha iniziato a gridare: “perché? Perché? Siete stati voi!” Ma noi subito abbiamo risposto: “Che dici? Ci stai confondendo con qualcun altro”. Con l’altro ragazzo ci siamo accorti quasi subito che si trattava di un modo per cercare aggaddo e abbiamo cercato di allontanarci». Ma la coppia non ha il tempo di andare via, perché subito interviene un altro giovane: «Facciamo altri quattro passi e ne arriva uno più piccolo di statura, magrolino – continua la ragazza – prendeva la rincorsa e ci saltava addosso dandoci pugni e calci, mentre l’altro stava a guardare». Non riesce a trattenere le lacrime Giuliana, mentre racconta il modo in cui si è sentita impotente, senza via di scampo. 

«Poi gli altri due sono andati via – ripercorre la 31enne – per poi tornare insieme a circa altri quattro ragazzi, che stavano a guardare mentre sempre la stessa persona continuava a picchiarci: noi finivamo sulla rete che avevamo alle spalle, un incubo. A un certo punto è arrivato un ragazzo che ha cercato di difenderci e si è messo tra noi e il nostro aggressore». Poi però anche qualcun altro giunge in loro soccorso. «All’interno del cantiere c’era un uomo, forse il guardiano. Ha chiamato la polizia e sono arrivate tre volanti e un’ambulanza». Molto provati e doloranti, sono stati poi medicati dal personale del 118. «In ospedale non ci siamo andati. Il ragazzo che era con me ha ricevuto dei pugni in faccia e ha un graffio sulla mano. Sono stata colpita in testa, ho ancora il bernoccolo e ha graffiato anche me, ma ci hanno detto che ce la siamo cavata bene, se picchiava più giù e prendeva l’occhio…».

La ragazza non ha idea del motivo dell’aggressione: «Non so che pensare. In rete vanno tanto di moda i video in cui picchiano la gente ma non potrei dire che ci fosse qualcuno che riprendeva la scena, è stato tutto così orribile e confuso. Ho deciso di raccontare quanto mi è successo per mettere in guardia le persone da possibili aggressioni». La polizia sta indagando sulla vicenda. Questo episodio arriva dopo altri due raid compiuti dal branco ai danni di due giovani, in piazza Sturzo e in piazza Rivoluzione. Non è chiaro se siano o meno collegati. 

Stefania Brusca

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