Ed eccoci qui, nuovamente a parlare di passato, il nostro passato. In questo caso ci riferiamo ad uno uno dei siti della nostra Isola tra i più conosciuti: le Catacombe dei Cappuccini.
Le Catacombre fanno parte del convento dei Cappuccini, annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace nel quartiere Cuba a Palermo. Nei sotterranei del convento si estende un cimitero di mummie, tra le più rare e ben conservate al mondo, meta ogni anno di tanti turisti. Un luogo che faceva parte del cosiddetto Grand Tour, il viaggio di sapere affrontato dai giovani aristocratici a partire dal 600 secolo fino ai primi del 900. (a sinistra alcune mummie site nelle Catacombe della chiesa dei Cappucini di Palermo: foto tratta da flickr.com
Non a caso il nostro sito è stato anche fonte d’ispirazione letteraria di gente del calibro di Guy de Maupassant e Dumas. Eppure, nonostante l’autorevolezza e preziosità di tale luogo, nell’ottobre scorso è rimbalzata nei media la notizia delle gravi condizioni nelle quali versava il sito dei Cappuccini. Infatti, la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha denunciato lo stato di degrado del luogo, colmo, per quanto si è appreso, di calcinacci, ragnatele, umidità e, soprattutto, rifiuti. Ciò che ci prefissiamo ancora una volta è mandare un SOS per tutelare e salvare il nostro patrimonio, conosciuto e apprezzato a livello mondiale. Quando si tratta di passato, tuttavia, la nostra Regione sembra avere la vista corta e l’udito scadente.
Basti pensare infatti che prima del sopralluogo dei tecnici della Sovrintendenza, avvenuto pochi mesi fa, un altro allarme era stato lanciato in tal senso dall’antropologo Dario Piombino-Mascali, che, studiate con grande attenzione ed interesse le mummie, tra le quali la famosa “bella addormentata”, ovvero la mummia della bambina in condizione perfette, aveva denunciato al presidente della Regione le pessime condizioni del sotterraneo.
Effettivamente, tra le circa 2000 mummie delle Catacombe non esiste un vero e proprio percorso, né tantomeno una vera e propria sorveglianza; ciò ha probabilmente generato un accumulo di umidità e rifiuti che minano alla sicurezza del nostro patrimonio.
Perché non si cerca di prevenire piuttosto che curare? Quel che manca, al solito, è la lungimiranza. Non è difficile capire, oltre ogni modo, le potenzialità che una risorsa simile rappresenta per la nostra terra. Oltre che preservato, il nostro passato andrebbe anche promosso, non dimenticato e lasciato a se stesso. Probabilmente Dumas, Guy de Maupassant, Carlo Levi e Fanny Leward storcerebbero il naso di fronte una notizia simile; e sì, proprio loro che ne hanno decantato i luoghi, proprio loro che magari ci aiuterebbero nel nostro messaggio di SOS.
Ma dobbiamo arrangiarci, così prendiamo nota dei numerosi appelli rivolti dai cittadini e dagli ammiratori, anche grazie alla pagina Facebook delle catacombe dei Cappuccini, che domandano come si è evoluta la vicenda da Ottobre ad oggi; e ce lo chiediamo anche noi, sicuri che, come abbiamo appreso da poche ore, i lavori di rimozione delle polveri sulle mummie possano giungere a buon fine.
Grazie ad un contatto, siamo venuti a sapere che presto i custodi delle Catacombe rilasceranno dichiarazioni alla stampa circa l’aggiornamento dello stato di conservazione delle mummie e della natura degli interventi ad esse predisposte, speranzosi della positiva conclusione dei lavori. A rivoltarsi nella tomba sarebbero in caso contrario altre “mummie”, magari proprio quei Dumas, Guy de Maupassant e altri, che, con la loro letteratura, avevano e hanno promosso la cultura; e da loro dovremmo imparare.
(a destra, foto tratta da wikipedia.org)
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