Un sogno diventato finalmente realtà

Non è semplice esprimere con le parole e raccontare con la stessa intensità, che riempie il cuore, ciò che significa realizzare un grande sogno.

Sin da quando ero piccola, circa undicenne, desideravo ardentemente vedere con i miei occhi la grande, anzi forse è meglio dire gigante, America. Questo sogno è stato per me come un fuoco, che ogni giorno cresceva e si alimentava del mio grande desiderio, che, giacendo lì in fondo al cuore, è diventato un bisogno, un’urgente necessità che prima o poi doveva essere soddisfatta. E finalmente lo è stata!

Circa due mesi fa, infatti, grazie ad una borsa di studio che ho vinto all’Università, ho avuto la grande occasione di andare, non solo nei miei amati U.S.A., ma proprio a New York City!! All’inizio mi sembrava tutto un magnifico sogno, ma solo quando sono scesa dall’aereo e ho messo piede sul suolo americano, con le bandiere statunitensi appese ovunque, ho realizzato che era tutto vero…

La prima cosa che ho fatto, è stato andare a Central Park… quanta vita c’e in questo grande polmone a Manhattan, la gente che si vede qui è piena di una grande voglia di vivere, di passeggiare e anche di correre..

Essendo straniera, anche se in un paese che sentivo mi appartenesse e avere quasi nel sangue, pensavo di trovarmi un po’ spaesata all’inizio. Affatto, può sembrare incredibile ma sin dal primo istante mi sono sentita accolta, mi sono sentita come a casa; la gente è davvero molto ospitale e disponibile e anche la città lo è. Questa loro grande apertura è data sicuramente dalla stragrande varietà di gente che vive a New York, perché è davvero un “melting pot”. Molti, prima di partire, mi dicevano di stare attenta e di non uscire da sola. Sapete una cosa? Nessuno di questi avvertimenti è servito, perché New York non è affatto la città pericolosa che ci si immagina; al contrario io provavo una sensazione di grande sicurezza(anche quando uscivo da sola…).Credo che questo scaturisca dal grande senso di amore per la libertà e dal profondo rispetto per la vita umana che c’è a New York, che ti avvolge, che senti nell’aria, come la pioggia che ti bagna e che non  puoi evitare. Per non parlare della città nel senso materiale del termine:i grattacieli, i musei, l’Empire State Building, il ponte di Brooklyn, la Statua della Libertà…sono qualcosa di eccezionale. Non sono, però, soltanto le gigantesche dimensioni di ognuna di queste , e altre, cose che ti colpiscono, bensì la loro bellezza, la loro armonia e la loro perfezione..

La Statua, ad esempio, non è soltanto un monumento bello e affascinante: è carica di un significato che ti fa andare oltre la fisicità, e oltre al corpo gli si riesce a dare anche un’anima. E attraverso la descrizione della guida riesci persino a vederla muoversi, fiera e coraggiosa con la torcia in una mano e nell’altra il libro dove è incisa la data dell’indipendenza americana ( 4 / 7 / 1776 ), con un piede teso in avanti come a dire ” andiamo tutti insieme verso la libertà”. Come Virgilio che guida Dante verso il Paradiso così ” Miss Liberty”, come viene spesso chiamata, fa da guida, non solo al popolo americano ma a tutta la gente che vive in America, verso la Libertà invitando tutti:poveri, ricchi, giovani ,vecchi…

Ma come ogni cosa anche New York ha i suoi lati oscuri, di inavvicinabili estremità: homeless ( i senza tetto) “accanto” a gente che pensa solo al denaro e lusso smisurato accanto alla povertà. Questo è l’altro volto, quello che tutti vedono ma di cui pochi vogliono parlare, perché non è dignitoso per una città così ricca essere nota per una realtà così indecente. L’ America è davvero un paese pieno di risorse alle quali  non sempre tutti possono accedere. L’indifferenza credo sia la prima di queste ragioni alla quale si unisce anche il giudizio di chi invece i soldi ce li ha e non guadagna nulla se offre un buon lavoro a un povero “straccione” che vive per strada aspettando ogni giorno che uno sguardo amorevole gli dia un dollaro..

Tuttavia, mettendo insieme tutti questi pezzi come in un mosaico, posso affermare che l’ America è davvero un paese straordinario e New York non è che una piccola parte di questa terra incredibilmente varia e vasta.

Quest’ esperienza mi ha dato moltissimo e mi è servita tanto, per una crescita interiore e personale, ma soprattutto perché mi ha insegnato a volare; perciò questo grande viaggio rappresenta appena il primo passo di un lungo percorso verso mete più alte e sogni più grandi. Per questo auguro ad ogni lettore di realizzare i propri sogni, piccoli e grandi; ma una cosa è veramente necessaria perché questo succeda: bisogna credere fortemente e incessantemente in ciò che si desidera anche, e forse soprattutto, quando può sembrare irraggiungibile.

Good luck to everybody!!

Simona Barravecchia

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