Un randagio morde un veterinario, lui scrive su Fb Punisce il cane, gli animalisti lo denunciano all’ordine

Luigi Zumbo, veterinario di Palermo, è stato azzannato da un cane mentre faceva jogging alla Favorita. E subito dopo l’accaduto ha deciso di pubblicare na foto della gamba morsa dal cane. «Ecco cosa può succedere – ha scritto Zumbo sul social network – quando incontri un branco di cani alla Favorita. Prego perché accada lo stesso a tutti i componenti dell’unità cinofila della polizia municipale ed agli animalisti benpensanti».

Su facebook la voce del malaugurio scritto dal dottore si sparge in fretta, tanto da arrivare alla creazione di un gruppo: «Mail bombing contgro il dottor Zumbo per le sue pesanti affermazioni». In pochi giorni la pagina ha migliaia di contatti e quasi 200 adesioni, probabilmente aiutate dai commenti successivi del veterinario, che parla di una «lezione» data al randagio che lo aveva morso e aggiungendo: «Finora tutte le aggressioni si erano risolte in gran baccano. Oggi uno dei tre ha deciso di portare a fondo il colpo. Quello che segue rimane un segreto tra me e il cane che probabilmente la prossima volta ci penserà mille volte», ha scritto Zumbo.

Il post è fruttato anche una denuncia del partito animalista europeo all’ordine dei veterinari, che ha convocato Zumbo per la prossima settimana. E’ il primo step per l’apertura di un procedimento disciplinare. «Prima di tutto vedremo qual è la sua versione – ha spiegato il presidente dell’ordine dei veterinari di Palermo Paolo Giambruno – poi procederemo con le nostre decisioni. Se fosse accertato un episodio di violenza sugli animali, il medico potrebbe incorrere in una diffida, una censura o una sospensione. Escludo che in questo caso possa arrivare una radiazione».

Giambruno assicura che si deciderà con il «massimo dell’obiettività e della severità, nel senso che procederemo con la giusta attenzione. Andando a fondo alla questione», ma invita anche gli animalisti a sospendere il mail bombing. «Tali mail, che non producono alcun effetto sul piano della valutazione disciplinare, rallentano le nostre attività e rischiano di rallentare l’iter disciplinare che abbiamo già avviato con la massima celerità». Zumbo dal 2004 al 2012 è stato anche presidente del circolo siciliano e consigliere dell’Unione italiana società veterinarie, e se si fosse limitato alla legittima difesa, un suo gesto di violenza nei confronti del cane aggressore sarebbe potuto essere «comprensibile – dice Giambruno – anche se comunque non giustificabile». 

Redazione

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