Un mondo di carta

Catania – “II nostro lavoro nasce dalla ricerca dei materiali” dice Alfredo Guglielmino, uno dei maestri della Bottega Cartura. Tra le varie realtà “artistico-artigianali” è una delle più creative. La bottega, situata in via Passo di Aci, nella zona Borgo, è un laboratorio dove si creano oggetti d’arte dalla carta cruda. Si accede alla Bottega da un piccolo cortile. Il laboratorio è un ambiente piccolo ma molto accogliente. Al centro della stanza vi è il tavolo da lavoro, grande e colmo di oggetti e materiali per la lavorazione. Una parete della stanza è occupata da scaffali in legno su cui sono adagiati i pezzi realizzati. Ciascun oggetto occupa un posto preciso poiché i pezzi sono conservati secondo una matrice logica: da una parte le lampade, dall’altra le macchine, da un’altra il sole e la luna, in un altro posto ci sono i pupazzi e via dicendo. Dalla maestria delle loro mani prendono forma degli oggetti unici nel loro genere. Lampade, sedie a dondolo, maschere, oggetti d’arredamento e tanti pupazzi da animare nei loro spettacoli. La cura dei particolari è uno degli aspetti caratterizzanti di Cartura. La loro filosofia è quella di elevarsi sopra l’oggettistica di serie e di creare, con la sperimentazione continua e la ricerca di soluzioni sempre diverse, lavori unici. Da 9 anni, “i maestri” Davide Minali, Roberta Canto e Alfredo Guglielmino danno vita a creazioni interamente fatte con materiali naturali nel rispetto delle autentiche tradizioni artigianali.

“CARTURA è binomio di carta e spazzatura”, ci spiega Alfredo. Agli esordi “il nostro laboratorio nasceva dalla ricerca di materiali da riciclare, presi direttamente dalla discarica”. Questa prima fase, la definiscono “ricarica dalla discarica”: prendevano tutto ciò che gli finiva tra le mani. Sedie, armadi e ogni sorta d’oggetto d’arredamento finiva al laboratorio per rinascere completamente nuovo. Un riciclaggio a 360°. Cartura nasce come bottega aperta al dettaglio, ma i successi reclamati e l’ambizione dei maestri di crescere professionalmente li porta ad una decisione: chiudere al pubblico. Oggi Cartura crea delle opere uniche con cui mettere in scena dei veri spettacoli. Ogni rappresentazione è un successo assicurato. “Si è fatta Luna”, ad esempio. Una mostra animata, nata dalla creatività dei maestri che mettono in scena 120 pezzi raffiguranti ballerine che giocano con la luna. Lo spettacolo entusiasma gli spettatori che rimangono colpiti dal miracolo della cartapesta. I maestri mettono su uno spettacolo animato che crea l’illusione di una storia animata proprio come nelle proiezioni cinematografiche. La musica è il filo conduttore dello spettacolo e serve ad animare le figure che, in un gioco di ombre e luci, nei loro movimenti ed evoluzioni, sembrano intrattenere un dialogo con la luna. Questo gioco di luci creava un carosello che non lasciava indifferente la sensibilità del pubblico. Ciascun spettacolo, in forma completamente gratuita, fa registrare la presenza di circa seicento persone. Dopo lo spettacolo, realizzato al Teatro Club di Catania il 25 Settembre dello scorso anno, Cartura decide che “Si è fatta Luna” non sarà più prodotta. I maestri, galleristi di se stessi, decidono di archiviare i loro pezzi, unici e a tiratura limitata. Questo fatto attira l’attenzione dei galleristi che fanno di tutto per avere dei pezzi della collezione. Dei 120 pezzi dello spettacolo, Cartura ne possiede oggi soltanto 60.

 

In nove anni di lavoro il laboratorio ha subito profonde mutazioni. Da questi nove anni di storia e dalla crescita professionale, nasce l’ultimo progetto cui stanno lavorando. Nasce “Circol”. Un sistema solare concepito come una macchina leonardesca mossa da una bici. Il progetto, frutto del lavoro di circa un anno e mezzo, rappresenta un sistema solare con 8 raggi, ognuno dei quali si proietta verso un pianeta, raccontando una storia. Lo spettacolo metterà in scena: grammofoni, (di varie grandezze e nelle varie metamorfosi), macchine che pendono giù da una ruota panoramica (rappresentando delle rotatorie e nel complesso la follia urbana), una bottiglia gigante (su cui sono disposti piccoli aeroplani dalle sembianze d’uccello), un ombrello (al cui centro è adagiata la sagoma di una donna che si spoglia e balla con il sole).   

 

Il progetto è in fase di lavorazione. I tre maestri si occupano della produzione delle opere e della progettazione della struttura. Come nascono le opere di Cartura?  Sì da vita ad una sagoma, si usano dei quotidiani per annullare l’oggetto di base e creare pezzi singolari e unici nel loro genere. “Il nostro lavoro, spiega ancora Alfredo, si concentra in due fasi: dopo la fase del recupero segue quella del modellato”. Questa tecnica prevede la lavorazione di un pezzo unico il cui interno non è vuoto ma composto di giornale. Questa caratteristica differisce il modellato dalla carta pesta. La ricerca della carta richiede particolare cura. Si utilizzano 4 tipi di carte, tipiche della lavorazione tradizionale della carta. Una di queste è la “carta paglia”, una qualità di carta esteticamente bella fino al punto di poterla lasciare a vista. Data la sua compattezza, l’artista preferisce spesso far vedere l’uso di tale materiale. “L’ultimo impegno di Cartura, come affermano i maestri, è quello di produrre opere non tossiche”. Ciò significa eliminare colle e materiali tossici. Per questo i maestri sostituiscono alla colla VINAVIL una colla naturale: acqua e farina. Oltre che trattarsi di una colla non tossica, da questa “formula creativa” si ricava un bel vantaggio: l’impiego di un materiale a costo zero. “La nostra invenzione, dice uno dei maestri di Cartura, è una produzione a costo zero in materiali spendendo tutto in creatività, perché quello che conta per noi è dare valore a ciò che si fa”.

 

Sulla scia di queste loro idee si lavora quotidianamente ai progetti, allestendo una o due mostre l’anno. Il prossimo 25 Settembre, Cartura festeggia i primi dieci anni di vita. Intanto, anche quest’anno, in collaborazione con il CinAp, ha allestito un laboratorio aperto a 15 studenti dell’Ateneo. Partito il 23 Marzo, il laboratorio “RICICLAMENTE” nel corso dei 10 appuntamenti si pone l’obbiettivo di avvicinare questi giovani alla lavorazione artigianale della carta. I lavori confezionati e decorati durante il corso saranno esposti in un’installazione fissa che, il primo giorno, sarà accompagnata da una performance dei ragazzi. Proprio come nelle vecchie botteghe artigiane, nella più autentica tradizione, da Cartura si procede sempre all’insegna del buon gusto e della cura dei particolari.

Agata Pignataro

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