MARCO FALCONE, VINCENZO VINCIULLO, GIOVANNI LO SCIUTO E SERGIO TANCREDI NON RISPARMIANO COMMENTI AL VETRIOLO NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SICILIA
In occasione del forum promosso dal Centro Pio La Torre sulla situazione economica della Regione, il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, si è dichiarato daccordo con lultimatum lanciato nei giorni scorsi da Davide Faraone al Governo Crocetta. Parole buttate al vento o cosa? È difficile credere al timoniere degli industriali – ma al timone di quali industria? – in Sicilia, perché se fossero piene di contenuto, le parole di Montante, beh, lassessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, avrebbe dovuto presentarsi dimissionaria.
Invece Montante ha dato un colpo al cerchio ed uno alla botte, non prendendo alcuna posizione netta. Cosa che accade già da almeno sei anni, visto che Confindustria Sicilia ha partecipato con propri esponenti nella Giunta guidata dallex presidente Raffaele Lombardo ed oggi è rappresentato nel Governo del presidente Rosario Crocetta.
Le parole di Montante hanno alzato un polverone politico. Abbiamo raccolto le impressioni di alcuni parlamentari dellArs che, a vario titolo, hanno criticato il leader degli industriali siciliani.
Dice il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone:
Montante ormai, più che da esponente di una categoria datoriale, parla da esponente politico giannizzero del Governo. Ad onor del vero – aggiunge – questa sua posizione comunque si giustifica, atteso che Montante, allinterno del Governo, ha inserito e mantiene con grande fermezza la sua segretaria al timone dellassessorato alle Attività produttive, Linda Vancheri, che potrebbe utilmente essere definito alle attività improduttive, assessorato che tra laltro Confindustria governa da sette anni”.
Purtroppo – aggiunge Falcone – limpressione che ormai ho di Montante è quella di un soggetto che rappresenta molto poco, perché mi risulta che più esponenti della sua stessa organizzazione non si riconoscono più in lui e sopratutto nelle cose che dice.
Critico con Montante anche Vincenzo Vinciullo, parlamentare del Nuovo centro destra a Sala d’Ercole e Vice presidente della commissione Bilancio e Finanza allArs.
Premesso che i deputati, nessuno escluso, devono rispondere del loro operato non alla Confindustria quanto ai propri elettori – afferma il Vice presidente della commissione Bilancio allArs – ciò detto qualcuno dimentica che se cè un partito che è stato sempre presente al Governo negli ultimi sei anni, ebbene, questo è il partito di Confindustria Sicilia che ha avuto assessori nel Governo Lombardo e continua ad averli in quello di Crocetta.
I consigli, Montante, deve darli a chi governa e non allArs – rilancia Vinciullo -. Il Parlamento siciliano, anche in occasione dellultima manovra, ha dato prova di grande senso di responsabilità, approvandola. E ha dato prova di coraggio affrontando anche momenti difficili pur di far trionfare la verità ed il bene pubblico.
Dispiace che queste vicende – conclude lesponente del Ncd – siano sfuggite ad un attento lettore della politica siciliana e, di conseguenza, posso assicurare che la prossima volta ci sforzeremo per farci comprendere.
Polemico anche Giovanni Lo Sciuto, parlamentare del Movimento per lAutonomia (Mpa) e componente della Commissione Cultura e Lavoro allArs.
Forse Montante vive in un altro mondo – stigmatizza Lo Sciuto -. Quello che deve dare lindirizzo politico è il Governo del presidente Crocetta con la sua maggioranza che ha in Parlamento. Sarebbe opportuno che, d’ora in poi, tutte le varie anime del PD la smettessero di criticare, visto che stanno dimostrando immaturità nella gestione politica, perdendo di vista le emergenze della Sicilia che sono tante ed hanno bisogno di risposte.
Negli ultimi mesi questa maggioranza – sottolinea Lo Sciuto – ci ha abituato a lotte intestine soprattutto, allinterno del gruppo del PD che, escluso qualcuno, sta dimostrando di avere a cuore la lotta per le poltrone e non per gli interessi dei cittadini. E penso anche che questo spettacolo Montante dovrebbe vederlo, magari non da spettatore interessato.
Anche dal gruppo parlamentare dei grillini allArs arriva la replica. A parlare è il deputato Sergio Tancredi:
Evidentemente il presidente di Confindustria Sicilia non vuole avere nessun tipo di problema con il governatore Crocetta e preferisce trasferire le colpe di un cattivo funzionamento della ‘macchina’ della burocrazia regionale sul Parlamento siciliano che, purtroppo, in questo momento ha ben poco potere per direzionare lattività amministrativa.
Ovviamente parlo da deputato di opposizione – riferisce lesponente del M5S – ma la stessa cosa potrebbe dirsi anche dai banchi della maggioranza a Sala dErcole.
È indubbio che se il presidente della Regione avesse cercato maggiore collaborazione con noi deputati, e in particolare con il M5S – puntualizza Tancredi – certamente molte difficoltà si sarebbero potute evitare. Fermo restando che in tempi non sospetti – aggiunge Tancredi – avevo chiesto di superare eventuali questioni partitiche e fare solamente gli interessi della Regione e dei siciliani.
È emblematico che siamo stati fermi quasi quattro mesi per un rimpasto di governo. Infine, come ultimo episodio, che è significativo di quale sia la visione di questo Governo e, in parte, della maggioranza parlamentare – aggiunge Tancredi – ricordo che per il comizio a Palermo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione delle elezioni al Parlamento europeo, lArs si è fermata per volontà del PD, dimostrando che le priorità sono prima quelle della politica e poi dei siciliani. Montante cominci a guardare a trecento sessanta gradi – conclude Tancredi – per comprendere da dove vengono i reali problemi di questa Regione, cominciando con il guardare in casa propria.
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