«Il fiume non è stanco di correre». Ne sono certi i volontari dell’associazione San Cataldo Baia della legalità, che hanno deciso di intitolare così il primo concorso fotografico incentrato sul paesaggio attraversato dal fiume Nocella, avvelenato da anni da uno sfrenato sversamento illecito di rifiuti di ogni tipo. Un’idea nuova per salvare da un destino da troppo tempo immutabile il corso d’acqua che lambisce diversi Comuni, da quello di Terrasini a quello di Trappeto, e anche Giardinello, Borgetto e Montelepre. Il concorso, aperto dal 3 al 10 settembre, prevedeva di scattare una fotografia panoramica o di dettaglio e inviarla poi all’associazione. Lo scatto con più like da parte degli utenti di Facebook diventerà immagine di copertina fissa della pagina dell’associazione che si batte per la salvaguardia del fiume e dell’intera baia, mentre le dieci foto migliori saranno inserite fra il materiale divulgativo utilizzato durante la raccolta firme per la promozione di un’area protetta.
Immagini per raccontare la bellezza di quella che i volontari definiscono la «gemella dello Zingaro», una perla di paesaggio costantemente ostaggio di liquami e sversamenti incontrollati. Un modo di mostrare, attraverso il filtro dell’obiettivo fotografico, tutto il potenziale della baia. Luogo per il quale l’associazione da anni si batte per la salvaguardia e la valorizzazione, organizzando attività di pulizia straordinaria della spiaggia, denunciando le condizioni spesso critiche del fiume e dei suoi affluenti, lanciando iniziative come questa del concorso fotografico o quella della raccolta firme finalizzata alla protezione di uno fra i territori più singolari del golfo di Castellammare. «Partecipa anche tu al cambiamento», è lo slogan scelto i volontari, che hanno ideato anche questa volta un modo per coinvolgere quanta più gente possibile nel testardo salvataggio di un luogo la cui bellezza dovrebbe appartenere a tutti.
«Ci aspettavamo qualcosa di meglio, in termini di partecipazione, ma abbiamo comunque raccolto foto bellissime», commenta alla chiusura del concorso Francesco Loria, volontario dell’associazione. «Gli scatti ricevuti sono importantissimi, perché accompagneranno la nostra petizione e l’intero dossier che presenteremo la prossima settimana al Museo D’Aumale di Terrasini, sabato 22 settembre». Si corre, quindi, verso l’ufficialità del dossier a cui hanno collaborato sedici tecnici, che si sono prestati tutti in nome di un obiettivo comune: il sogno di quell’area protetta nella valle del fiume Nocella e dei suoi affluenti. Un lavoro minuzioso che potrebbe dare nuova linfa al turismo in quei luoghi, ma soprattutto fermare gli sversamenti che indisturbati avvelenano il corso d’acqua da oltre 30 anni ormai.
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