Merito e Cambiamento è il nome di un nuovo movimento politico catanese. Nato dallidea di una ventina di giovani amministratori locali, professionisti e dirigenti, si propone, come si legge sulla pagina facebook, di animare il dibattito nella società italiana partendo dalla politica, e di proporre una alternativa credibile fondata su merito e radicamento nel territorio. Il gruppo, comunque, rimane allinterno del Pdl, molti sono tesserati del Partito delle libertà e tali vogliono rimanere, perché sono convinti che le due cose possano andare di pari passo. Una esigenza che si è concretizzata nella presentazione del movimento lo scorso 17 dicembre a Catania e vuole farsi sentire in previsione delle elezioni future. Ma cera proprio bisogno di formare un movimento per proporre idee nuove? È così difficile proporre alternative? Ne abbiamo parlato con Giacomo Bellavia, tra i fondatori della nuova associazione.
Cosa è Merito e Cambiamento? Perché questa esigenza, in quanto iscritti ad un partito politico non avete già la possibilità di fare delle proposte?
Merito e Cambiamento è uno strumento per lanciare in forma aggregativa dei messaggi. La nostra scelta non è in controtendenza rispetto alla militanza nel partito, di cui peraltro rimaniamo membri. Le proposte? Certo, potevamo farle anche da singoli, ma insieme e coordinati possiamo avere più peso e veicolare meglio le nostre idee.
Al momento trovate espressione nella Sicilia orientale, ma avete già intenzione di allargare il vostro raggio dazione. Quali i progetti in campo?
È una rete decisamente diffusa in ambito provinciale con qualche rappresentanza del resto della Sicilia orientale, ma vogliamo coprire tutta la regione. Stiamo già prendendo dei contatti e i riscontri finora sono stati tutti positivi. Se poi ci sarà ance la possibilità di condividere le nostre idee oltre lo stretto ne saremo bene felici. Il radicamento con il territorio, comunque, è davvero importante per noi. Perché devi conoscere i problemi per poterli risolvere.
Merito e cambiamento non sono solo le parole del nome del movimento ma anche il vostro slogan. In tanti parlano da tempo, però, di tali qualità senza mai riuscire a passare dalla teoria alla pratica. Come mai secondo te e perché voi siete diversi?
Certamente si tratta di temi tanto importanti quanto condivisibili, ma bisogna crederci. Molta gente che ha sbandierato idee valide, si è poi rivelata non credibile. Noi lo siamo. Se parli di antimafia devi farla davvero e non essere arrestato per favoreggiamento alla criminalità organizzata dopo.
Perché creare un movimento per proporre il merito e idee nuove? Forse allinterno del Pdl non cè spazio per questo?
Non abbastanza, purtroppo. Il problema, comunque, è diffuso, di tutta la società. Il ragionamento che vogliamo portare avanti è molto più ampio. La politica dovrebbe dare il buon esempio. Il merito e la qualità dei rappresentanti del popolo devono essere al massimo, ma mi pare che in altri ambiti, come quello della ricerca o della scuola si vada avanti senza un reale impegno. Questo a lungo andare porta ad un deterioramento della nostra società che non possiamo più permetterci.
Quali dovrebbero essere le caratteristiche per cui un candidato è giudicato meritevole di potersi candidare?
Innanzitutto deve avere un alto senso di legalità. I partiti, inoltre, dovrebbero approvare un codice etico interno. Anche il sol fatto di essere indagato dovrebbe precluderti la possibilità di essere candidato. La credibilità dei rappresentanti è fondamentale. Il candidato deve anche avere un percorso di militanza. Troppa gente è arrivata a posti di riguardo solo perché amico o parente di quello e di quellaltro. La Minetti, Bossi e tanti altri sono espressione di mancanza di merito. Altra caratteristica che non guasta è, infine, l’avere già un lavoro proprio e magari capacità imprenditoriale. Chi sa gestire una propria attività con successo, con impegno è potenzialmente un buon amministratore della cosa pubblica.
Cosa rispondi ai detrattori. A chi pensa che la nascita di Merito e Cambiamento sia solo un serbatoio di voti?
Qualsiasi cosa può sembrare un serbatoio di voti, in ogni caso non cè nulla di male. Abbiamo già chiesto il consenso ai cittadini e continueremo a chiederlo, il problema è come lo fai. Se porti avanti idee e progetti validi non cè nulla di male nel chiedere il voto, se invece lo fai in cambio di promesse di lavoro o di denaro è tutta unaltra cosa. Poi sta al buon senso della gente cercare di capirne la differenza.
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