Spunta un nuovo pentito nella vicenda che riguarda Fabrizio Ferrandelli. Giuseppe Tantillo infatti non sarebbe stato il primo a parlare del leader dei Coraggiosi e candidato sindaco sostenuto da Forza Italia. Il boss di Borgo Vecchio, infatti, sarebbe stato preceduto da Vincenzo Gennaro, imprenditore vicino a Cosa nostra che con le sue dichiarazioni su appalti e lavori pubblici aveva portato, nel 2014, allo scioglimento del Consiglio comunale di Altavilla Milicia. Ed è proprio a Nino Parisi, sindaco al tempo, di Altavilla, che Ferrandelli avrebbe concesso dei favori, secondo il collaboratore.
Poi, la replica stizzita di Parisi. «A quanto pare stamani sono diventato protagonista – dice – ancora una volta in negativo, della campagna elettorale a Palermo, poiché uno pseudo collaboratore a orologeria asserisce che ho fatto, oppure avrei chiesto, ancora non l’ho capito, un favore a Fabrizio Ferrandelli. Ritengo che la giustizia italiana abbia toccato davvero il fondo del barile se si attacca a queste esternazioni fantasiose». Secondo l’ex sindaco, non solo non ci sarebbe stato mai alcun favore – fatto o ricevuto – dal fondatore dei Coraggiosi, «ma, soprattutto, come avrebbe potuto mai il collaboratore a orologeria Vincenzo Gennaro sapere di questo episodio dal momento che egli non rientrava fra la schiera delle mie frequentazioni nemmeno occasionali? È chiaro – aggiunge – che oggi le parole calunniose di un criminale valgano più di quella di un incensurato, ma la misura ormai è colma».
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