Girano per le vie del centro e nelle piazze principali di Catania chiedendo fondi per i più bisognosi. Ma si tratta di frode. E’ quanto denunciato dalla Caritas diocesana etnea che mette in guardia da gruppi di finti volontari che si appellano alla carità dei passanti, intascando però quanto raccolto. «Avvertiamo la popolazione che nessuno è mai stato autorizzato dalla Caritas diocesana di Catania a raccogliere denaro per strada – si legge nel comunicato diffuso dall’ente – diffidiamo, inoltre, chiunque dal proseguire tali atti fraudolenti nei confronti di cittadini ignari che credono di donare il proprio denaro a favore dei poveri».
Alla base di tutto, una serie di segnalazioni. «Ci è stato riferito che in piazza Teatro Massimo e in altre zone centrali finti volontari chiedono contributi a nome nostro, – racconta Gabriella Virgillito, addetto stampa della Caritas catanese – ma non sono persone autorizzate da noi».
Sostegno a favore dei progetti dell’organizzazione oppure fondi destinati ai senza tetto. Un contributo, pochi euro, magari lasciati nella fretta tra una commissione e l’altra, e il guadagno illecito è assicurato.
Gabriella Virgillito tiene a fare una precisazione importante, qualcuno autorizzato a raccogliere denaro per sostenere progetti sociali in effetti c’è: «Gli unici autorizzati per conto della Caritas sono i venditori di Scarp de ‘tenis, il mensile scritto e curato dai senza dimora catanesi». Ma si tratta solo di questo ristretto gruppo, che è comunque riconoscibile in quanto vende il giornale.
«E’ la prima volta che accade, a quanto ne sappiamo – continua Virgillito – e bisogna stare attenti. Magari si pensa di fare del bene, si lascia un’offerta in buona fede pensando di aiutare. E invece si rimane vittima di una vera e propria frode». Dalla Caritas è già partita una segnalazione diretta alle forze dell’ordine per identificare i responsabili e – spiegano – «diffidiamo chiunque dal proseguire tali atti fraudolenti nei confronti di cittadini ignari che credono di donare il proprio denaro a favore dei poveri». Al momento non si conoscono gli autori. Resta da capire se siano professionisti della truffa o persone bisognose che hanno aguzzato malamente l’ingegno, in una città nella quale le richieste di aiuto proprio all’help center diocesano sono aumentate del 78 per cento.
[Foto di DeimoS87]
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