Un aeroporto senza identità

A più di un mese dalla sua inaugurazione, l’aeroporto di Catania non ha ancora un nome. E non perché non siano state fatte proposte valide o perché la nostra città non abbia nessun personaggio illustre il cui nome possa essere riconosciuto nel mondo, bensì perché di nomi ce ne sono. E pure troppi. Filippo Eredia, Vincenzo Bellini, Angelo D’Arrigo: ecco il terzetto all’interno del quale si dovrà, o meglio, si sarebbe dovuta già scegliere la denominazione.

Il senatore Enzo Bianco, da sempre favorevole all’intitolazione all’Icaro catanese scomparso tragicamente poco più di un anno fa, ha presentato mercoledì scorso (20 giugno) un’interrogazione al Ministro dei Trasporti Bianchi per sapere a che punto è l’iter per l’intestazione del nuovo scalo catanese. Pare infatti che gli enti preposti non siano ancora riusciti a mettersi d’accordo a favore di un nome univocamente accettato.

Nell’interrogazione, dopo aver ricordato che «da mesi il mondo scientifico, politico e culturale – su impulso del giornalista Candido Cannavò – si è schierato a favore della intitolazione dell’aeroporto di Catania ad Angelo D’Arrigo attraverso un appello, lanciato dalla Fondazione a lui intitolata, che ha registrato l’adesione di numerose personalità di indiscusso prestigio», oltre che di 20.000 cittadini, il senatore dell’Ulivo «chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno esprimersi sollecitamente in ordine all’effettiva titolarità della competenza all’intitolazione dell’aeroporto di Catania, con ciò chiarendo ruoli e competenze rispettivamente dell’Enac, degli enti territoriali e degli altri soggetti coinvolti».

A sostegno del suo schieramento pro D’Arrigo, Bianco ha riportato il risultato di un’indagine Eta Meta Research, effettuata attraverso lo studio e l’analisi di oltre ottanta tra le più prestigiose testate internazionali e oltre mille siti internet, da cui emerge chiaramente che alcuni italiani sono più conosciuti all’estero che in casa propria. «Tra i personaggi più citati – continua il senatore – c’è proprio Angelo D’Arrigo, atleta noto in tutto il mondo per i suoi straordinari record sportivi e per aver ricostruito, lavorando al fianco di fisici, tecnici e ingegneri, la macchina per volare disegnata da Leonardo Da Vinci citato dal National Geographic e dal tedesco Sueddeutsche Zeitung».

In attesa che il Ministro risponda all’interrogazione le proposte per il nome non mancano. La Sac, in una delibera del Cda del 30 gennaio scorso, ha comunicato la decisione di intitolare la nuova aerostazione al più illustre dei musicisti catanese, cosa ben riscontrabile nelle decine di manifesti (foto sopra) affissi in città per pubblicizzare l’inaugurazione dell’aeroporto con scritto: “Aeroporto Vincenzo Bellini Catania. Nuova Porta del Mediterraneo”. Oltre ai manifesti, la Sac ha fatto anche stampare la “Guida ai servizi 2007”, con tanto di dvd allegato per illustrare la nuova struttura, distribuita nei primi giorni d’entrata in funzione del nuovo scalo, con scritto: “La Sac, Società Aeroporto Catania, ha inaugurato il nuovo aeroporto internazionale Vincenzo Bellini…”.

Ma, quando la Sac ha comunicato in maniera forzosa la sua decisione con tanto di pubblicità, altri enti territoriali avevano già espresso deliberazioni diverse, proponendo l’intitolazione dell’aeroporto al recordman catanese. Per questo la Fondazione Angelo D’Arrigo, nelle scorse settimane, ha fatto affiggere in tutta la provincia di Catania dei manifesti per chiedere un immediato intervento del presidente della provincia Lombardo e del sindaco Scapagnini, affinché venga sciolta una volta per tutte ogni ambiguità. Secondo la Fondazione, infatti, la decisione della Sac di intitolare l’aeroporto a Vincenzo Bellini è illegittima e irrispettosa «perché – ha spiegato Maurizio Amico, portavoce della Fondazione – Regione, Provincia e Comune di Catania si erano già espresse con inequivocabili deliberazioni per una co-intitolazione dell’aeroporto internazionale a Eredia e D’Arrigo (la Giunta Provinciale con delibera n.164 del 14/4/2006; la Giunta Municipale nella seduta del 7/8/2006 e in quella dell’8/8/2006; l’Assemblea Regionale Siciliana nell’odg. n.46 del 27-28/1/2007, ndr.) Poi è venuta la decisione unilaterale della Sac di intitolare l’aeroporto a Bellini».

Vito Riggio, presidente dell’Enac, ha ribadito recentemente che «viste le tesi contraddittorie, al momento non c’è una denominazione ufficiale dell’aeroporto. La prassi è che gli enti territoriali facciano la loro proposta al prefetto, che poi la inoltrerà all’Enac. A questo punto la mia tesi è chiamarlo “Aeroporto dell’Etna”». Dunque, nonostante l’abbondanza di proposte, salta fuori ancora qualche possibile nome. Per il momento però, e non si sa per quanto tempo ancora, non resta che accontentarsi del caro e intramontabile appellativo “Fontanarossa”.

Chiara Nicotra

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