“L’Ufficio stampa della Regione? Se ne devono andare tutti a casa. C’e’ la rivolta, lo so. I giornalisti quando criticano la casta sono bravissimi, quando sono loro la casta diventano un corpo da difendere. Da sindaco ho licenziato la moglie di un capomafia, figurarsi se mi faccio intimidire dall’Assostampa”. Cosi’ il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, intervistato a L’Arena da Massimo Giletti, su Rai1.
Il caso sta, come era prevedibile, sta causando molti malumori. A difesa dei 21 giornalisti assunti senza concorso (si tratta di un incarico fiduciario) tutti con la qualifica di capo-redattatore, sono scesi in campo sia l’ Ordine dei giornalisti siciliani che l’Assostampa, come vi abbiamo raccontato in questo articolo.
Il punto più controverso dell’intera questione sembra essere il seguente: Crocetta intende bandire un concorso o, semplicemnte, sostituire dei nomi con altri nomi e sempre con gli stessi metodi? Ovvio che il Presidente ha il diritto di circondarsi di persone a lui gradite. Figure che rispondono al nome di portavoce, con rapporto, quello sì, fiduciario. Una scelta che imporrebbe però la non sostituzione dei 21 attuali giornalisti e ovviamente nessun contratto di capo-redattore e nessun ‘inviato’ a Roma o a Bruxelles.
Annuncio licenziamenti a Palazzo dOrleans: lOrdine dei giornalisti replica a Crocetta
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