APPOGGIARE LE MIRE COLONIALISTE DEGLI USA SARA’ UNA SCELTA CHE PAGHERANNO LE IMPRESE ITALIANE
“Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Russia nonostante le tensioni sono aumentate ancora delluno per cento nel primo quadrimestre del 2014 dopo che lo scorso anno avevano raggiunto la cifra record di 706 milioni di euro messi ora a rischio dallannuncio di sanzioni.
A rilevarlo è stata la Coldiretti che ha condotto uno studio sugli effetti della decisione di Mosca di limitare o bloccare con decreto anche per un anno le importazioni agricole dai Paesi che hanno adottato sanzioni contro il Cremlino, a seguito del conflitto in Ucraina.
E in base ai dati sullexport del 2013, secondo lassociazione degli agricoltori italiani, in ballo ci sono spedizioni di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro, di pasta per 50 milioni, e carni per 61 milioni di euro. Caso a parte, poi, vini e spumanti, che costituiscono oltre il 16 per cento del valore delle vendite agroalimentari italiane in Russia”.
Questo è solo uno dei settori dell’economia italiana messa a rischio dal servilismo italiano dinnanzi alle scelta degli ‘Usa di alzare la tensione con Mosca.
Decisione, che come abbiamo scritto in altra parte del giornale, niente ha a che fare con la democrazia o con i diretti civili, ma che risponde al solito disegno colonialista degli americani ansioso di mettere le mani sulle risorse ucraine.
Tanto a rischiare è soprattutto l’Italia. Secondo le stime SACE, l`export italiano sarà negativamente colpito dalle nuove sanzioni contro la Russia, con una possibile riduzione dell`export Made in Italy in Russia nel biennio 2014-2015 compreso tra 0,9 e 2,4 miliardi di euro a seconda dell`evoluzione dello scenario. Il settore più esposto all`impatto delle sanzioni è la meccanica strumentale che potrebbe registrare una perdita di esportazioni tra 0,5 e 1,0 miliardi di euro nel biennio 2014-2015.
L’Uffico Studi Economici di Sace analizza dunque i possibili impatti delle sanzioni contro la Russia sull’Italia e le imprese italiane. In generale, i Paesi dell`Unione Europea, alla luce degli stretti legami commerciali con la Russia, registreranno effetti negativi legati alle misure punitive, dato che la Russia infatti è un mercato strategico per l`Europa sia dal punto di vista energetico (Mosca fornisce circa il 32% del fabbisogno energetico europeo) che commerciale (la Russia assorbe oltre il 7% delle esportazioni europee). A livello europeo i Paesi maggiormente esposti al rischio di un calo dell`interscambio commerciale sono Germania e Italia, principali partner commerciali della Russia.
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