«L’idea di questo Festival risale ormai a una quindicina di anni fa, da grande appassionato di lettura ho scelto il genere del noir e ne ho adattato forme e stili alle contingenze. Ne è nato un Festival diverso da tutti gli altri, perché più che interessarci alle ultime novità in fatto di libri, ci interessa l’autore nel suo complesso». Parla così Fabrizio Quadranti, ideatore della fortunata rassegna Tutti i colori del giallo, il Festival di Massagno che abbina a un classico cinematografico del noir uno scrittore e il suo percorso professionale. Quest’anno giunge alla tredicesima edizione, dal 10 al 13 maggio, e sarà seguito in diretta streaming anche dalle sale del cinema Rouge et Noir di Palermo.
Quattro in tutto gli appuntamenti col giallo, si comincerà dalla pellicola più recente fino a proiettare quelle più datate e rare. I primi tre incontri si svolgeranno nel cinema Lux di Massagno: il 10 maggio Teo Lorini incontra l’autore Riccardo Cazzaniga, a seguire in serata sarà proiettato il film del 1995 I soliti sospetti, capolavoro recente di Bryan Singer. L’11 maggio sarà la volta di Elisabetta Bucciarelli che chiacchiererà con l’autrice Dominique Manotti, dopo sarà proiettato Bersaglio di notte, cult del 1975 di Arthur Penn dai toni umbratili e a tratti chandleriani. L’ultimo appuntamento svizzero è quello del 12 maggio con l’autrice Elda Lanza intervistata da Hans Tuzzi, incontro che si chiuderà con il film del 1957 Testimone d’accusa di Billy Wilder, tratto da un’opera di Agatha Christie.
Il 13 maggio, invece, le parti si invertiranno, novità assoluta dell’edizione di quest’anno: ben due proiezioni saranno organizzate nella sala principale del Rouge et Noir di piazza Verdi e sarà la Svizzera, questa volta, a seguirci in diretta streming. Gian Mauro Costa e Santo Piazzese incontreranno l’autore Alessandro Robecchi. In serata saranno trasmessi i film The Lodger (1926) di Alfred Hitchcock, debutto del maestro nel genere thriller e primo lavoro a dare il via alla sua strana mania di apparire in fugaci scene, e The Heart of Age (1934) di Orson Welles, un corto di sette minuti che il regista firma a soli sedici anni. I film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, secondo la tipica formula del cineclub, unica eccezione sarà la pellicola di Wilder, che andrà in italiano con sottotitoli in lingua.
Tra gli organizzatori della serata palermitana anche il docente universitario Dario Oliveri: «Questo evento nasce da un’amicizia e da una proposta – racconta – E mi consente di mettere insieme due mie grandi passioni, il cinema muto e le opere prime, cioè quelle con cui artisti divenuti epocali hanno aperto i loro percorsi». Le proiezioni palermitane saranno infatti mute, impreziosite però da musiche di accompagnamento eseguite dal vivo dal ompositore Marco Betta e dal chitarrista e performer Marco Cappelli.
«L’antica pratica e consuetudine della musica unita al film muto inebria tutti i musicisti, è un’occasione da non perdere mai – spiega Betta – Il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo sta collaborando con noi in questo lavoro a porte chiuse. Comporre una musica per film muto è cosa sempre complessa, con Marco vogliamo riuscire a cogliere il ritmo della macchina da presa, facendo un lavoro sartoriale di alba e tramonti che si alternano seguendo il ritmo del film».
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