Con la celebrazione del ballottaggio si completa la composizione del Consiglio comunale di Palermo. Come era nelle previsioni, Italia dei valori – unico partito che sostiene il nuovo sindaco, Leoluca Orlando, ad aver superato il 5 per cento – ottiene tutto il premio di maggioranza, ovvero 30 consiglieri comunali su 50. Una particolarità: mentre Orlando sarà il sindaco, il suo aversario al ballottaggio, Fabrizio Ferrandelli, non andrà in Consiglio comunale perché ha deciso di non candidarsi nelle liste per il rinnovo di sala delle Lapidi. Vediamo adesso chi sono i nuovi consiglieri comunali del capoluogo siciliano.
Cominciamo, naturalmente con Italia dei valori. Ecco Totò Orlando, l’uomo che ha sfruttato il suo cognome uguale a quello del supervitato sindaco. A Sala delle Lapidi viene riconfermato Alberto Mangano, amministratore comunale di lungo corso. Già attivista politico negli anni ’70 nelle file della sinistra, è stato tra i protagonisti della ‘Primavera’ di Palermo nella seconda metà degli anni ’80. poi assessore comunale – sempre con Leoluca Orlando sindaco – negli anni ’90. Per lui si dovrebbe profilare un incarico di prestigio.
Poi, sempre proseguendo con il partito di Di Pietro, c’è Francesco Bertolino. Quindi l’uscente Aurelio Scavone, un politico prestato all’agronomia (è agronomo ma, sin dagli anni dell’università, ha sempre fatto politica nel movimento ‘Università per l’uomo’, che alla fine degli anni ’70 era l’equivalente di ‘Città per l’uomo’, movimento di cattolici impegnati in politica in posizione autonoma rispetto alla Dc di quegli anni.
Riconferma anche per Nadia Spallitta, avvocato, nella scorsa consiliatura presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile. Preparata, attenta, Nadia Spallitta ha puntualmente denunciato molte delle operazioni ‘truffalde’ messe in atto dalla passata amministrazione comunale. Nelle file di Italia dei valori è approdato anche Paolo Caracausi, dirigente di banca, un passato socialista. Quindi la consigliera provinciale Luisa La Colla. Poi Antonino Sala, Giuseppe Maniaci, Juan Diego Catalano Ugdulena, la consigliera provinciale Giuseppa Scafidi, l’uscente Salvatore Calò, Pietro La Commare, Serena Bonvissuto. E ancora Fausto Torta, Alessandra Veronese, Luigi Sanlorenzo (collaboratore di LinkSicilia sin dalle prime battute del nostro giornale), Giorgio Calì , Nicolò Galvano, Gaspare Lo Nigro, Orazio Giorgio La Corte, Filippo Occhipinti, Sandro Leonardi , Pia Provvidenza Tramontana, Maurizio Lombardo.
Sempre con Italia dei valori va in Consiglio comunale Massimo Pullara, giornalista. Per lui un’esperienza diretta in politica. Dopo aver raccontato, per anni, Palermo, la vivrà da amministratore. E, ancora, Francesco Mazzola, Rita Giuseppina Vinci, Cosimo Pizzuto e Federica Aluzzo.
Nel Pd – partito che prende tre consiglieri comunali, gli eletti sono Teresa Piccione, Carlo di Pisa (entrambi vicini alla Cisl) e l’uscente Rosario Filoramo.
Anche per il Pdl appena tre consiglieri comunali: gli uscenti Giulio Tantillo e Giuseppe Milazzo e l’ex assessore comunale, Alessandro Anello.
Tre consiglieri comunali anche per l’Mpa: sono Angelo Figuccia, Giovanni Geloso e Mimmo Russo.
Tre consiglieri comunali pure per l’Udc: sono Salvatore Finazzo, Giulio Cusumano e Giovanni Lo Cascio.
Seguono Francesco Scarpinato e Pino Faraone per la lista Amo Palermo. Quindi Felice Bruscia e Roberto Clemente per il Cantiere popolare. Non abbiamo messo insieme a caso questi quattro consiglieri comunali. Si tratta, infatti, degli eletti nelle liste che hanno sostenuto Marianna Caronia sindaco. Insieme, questi due partiti, hanno raccolto il 13 per cento dei consensi. In pratica, queste due liste – riconducibili ai Popolari per l’Italia di domani – sono il partito che ha preso più voti a Palermo.
Grande Sud, il partito di Gianfranco Miccichè, può contare su due consiglieri comunali: Edy Tamajo e Andrea Mineo. Mentre Antonella Monastra e Fabrizio Ferrara sono gli eletti della lista Ora Palermo riconducibile a Fabrizio Ferrandelli che, come già ricordato, non si è candidato e non fa parte del nuovo Consiglio comunale.
Orlando, una vittoria oltre i partiti
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