Tutta l’Italia guarda alla Val di Susa come un’opposizione al potere ignorante e corrotto

TRA POCO SI VOTERA’. CI SARA’ UNA LISTA NO TAV. CONTRO LA DEMENZIALE ALLEANZA DELLE LARGHE INTESE (AMMESSO CHE TALE ALLEANZA REGGA). IL 16 GRANDE MANIFESTAZIONE POPOLARE

Come abbiamo già scritto qualche giorno fa, il Capo di Stato Maggiore, generale Graziano, sta per inviare in Val Susa, 400 militari con funzioni di polizia giudiziaria e con la possibilità di fermare persone che abbiano tenuto un “comportamento illegale”. Ma chi accerterà l’illegalità del montanaro di Chiomonte?

415 uomini ben addestrati e dalla grande esperienza militare, provenienti da missioni in Paesi come l’Afghanistan, andranno a sorvegliare i pericolosi 931 Chiomontesi, in un rapporto numerico di un militare ogni 2,24 abitanti, senza contare polizia di Stato e carabinieri già operativi in valle.

Nella provincia di Herat, in Afghanistan, il rapporto è di un militare ogni 517 abitanti. Lo sappiamo: i “valsusini” sono estremamente pericolosi, trascorrono il loro tempo a dar fuoco a mezzi delle società che lavorano al tunnel della Maddalena e, ogni tanto, anche a qualche presidio.

L’ultimo incendio è avvenuto poco prima della mezzanotte del 1° novembre a Vaie. “Il terzo dopo quelli del gennaio 2010, a Bruzolo e Borgone”, dice Alberto Perino , Leader del Movimento No Tav ai colleghi del TG Valle Susa ( http://www.tgvallesusa.it/?p=3023 ).

“Non vennero i ministri a portare la solidarietà, i politici – aggiunge Perino -. Oggi, qui abbiamo solo gli amici del M5S, oggi l’onorevole Ivan Della Valle… qualcuno certamente dirà che in fin dei conti questo ‘incidente’ ce lo siamo cercato. Noi non abbiamo assicurazioni, ma abbiamo la gente della Valle di Susa, dell’Italia, dell’Europa che guarda al popolo No Tav come a un esempio… noi siamo qui, non ci nascondiamo – aggiunge Perino -. Non abbiamo paura, devono sapere che siamo molto arrabbiati”.

E la rabbia si legge e si tocca anche fra gli attivisti, a volte distratti da beghe personali che nulla hanno a che fare con la vera lotta e con gli scopi che la stessa si prefigge. Ma questo è umano, accade in Val Susa, come in Sicilia, come a Napoli. Bisognerebbe non perdere di vista il vero scopo che “accomuna” tante realtà ed esperienze “umane” così diverse fra loro. Bisognerebbe ricordare che il nemico è “uno solo” e che solo lottare “insieme” e uniti, può portare alla desiderata vittoria finale. Tutto il resto, non fa che remare contro e rende vani gli sforzi di chi realmente crede e lotta, non solo da dietro il monitor di un pc.

Nei prossimi giorni, dunque, si spera di far luce su quanto avvenuto a Vaie, grazie anche alle registrazioni effettuate da due telecamere poste nei pressi del presidio.

Ma non basta. Il 16 novembre si terrà una grande manifestazione a Susa. Perché proprio a Susa.

“A Susa – scrivono i colleghi del TG Vallesusa ( http://www.tgvallesusa.it/?p=2972 ) – perché la città è ormai una caserma, infestata da polizia e militari; perchè a Susa in primavera si giocherà la partita delle elezioni amministrative tra una lista No Tav (composizione e candidato ancora da definire) e una delle larghe intese (ammesso che a Roma queste larghe intese reggeranno…), dei partiti che vogliono la Torino-Lione, è il caso di dirlo, a tutti i costi (di soldi pubblici, naturalmente); perché è nei sobborghi, a San Giuliano, che la lobby del Tav vorrebbe aprire i cantieri della cosiddetta stazione internazionale snaturando il territorio e abbattendo case per un’opera che ora persino i sindaci dell’Alta Valle cominciano a criticare.

Infine perchè tutta l’Italia che soffre guarda alla Val Susa come il punto più avanzato dell’opposizione popolare ad un Potere ignorante e corrotto: la manifestazione di Roma, i segnali di solidarietà e speranza, le richieste di informazione da ogni dove dicono quello.”

La manifestazione del 16 avrà l’appoggio organizzativo e l’adesione di tutti i sindaci, tranne, inutile dirlo, i soliti tre, quello di Sant’Antonino di Susa, Susa e Chiomonte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Daniela Giuffrida

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