Turismo: in Sicilia spese folli per la promozione, ma i risultati non si vedono

Il 2013 doveva essere l’anno del rilancio del turismo in Italia e naturalmente anche in Sicilia, visto che ovunque si era parlato di strategie innovative, turismo responsabile, hotel diffusi, prezzi concorrenziali, voli aerei a basso costo a tanto altro ancora.

L’andamento di quest’anno ha visto una netta diminuzione dei turisti italiani a cui ha fatto da contraltare un aumento dell’8% degli stranieri, da molti visti come portafogli ambulanti per la loro alta disponibilità economica, soprattutto per quello che riguarda i russi.

Tra le località siciliane sono stati registrati crolli significativi ed imprevedibili a Taormina, alle isole Eolie e a Cefalù (nella foto a sinistra). Il bilancio è stato tracciato durante la conferenza stampa di presentazione dell’ennesimo nuovo portale turistico siciliano. Risulta infatti che la Sicilia è una delle regioni italiane dove più si spende per la promozione turistica per visitatore, con differenze incredibili per quanto concerne altre zone della nazione come l’Emilia Romagna ad esempio. Dati alla mano, la Sicilia ha investito mediamente 126 milioni e mezzo l’anno, spendendo 9,2€ per turista, mentre l’Emilia Romagna meno della metà (56,9 milioni l’anno), accogliendo però il triplo dei visitatori, cosa che si traduce in un differenza di ben 6 volte.

Ennesimo segnale di come gli sprechi siano ancora all’ordine del giorno e di come ci siano ancora numerosi problemi strutturali che impediscono il salto di qualità.

A nulla serve promuovere così tanto se poi il sistema dei trasporti è pessimo e la cartellonistica stradale è inadeguata. Quest’ultima riesce addirittura a essere ostica per i residenti stessi e dunque chissà quanto per gli stranieri.

L’assessore al turismo siciliano Michela Stancheris parla di stranieri che hanno salvato il turismo in Sicilia, parlando del nuovo portale internet www.sicilia360.it, definendolo ottimo ma di come non abbiano ancora un loro portale completo, lasciando presagire che in futuro arriverà l’ennesimo sito.

La stessa Stancheris ha parlato di voler ripartire sistemando le piccole cose che non vanno (piuttosto che quelle grandi che impediscono una vera a propria crescita), evidenziando come per lei non sia stata fatta abbastanza attività di promozione.

A Palermo le cose non sono andate malissimo e la città da tempo sta cercando d’acquisire un’immagine internazionale. Oltre ai voli economici Milano Palermo, sono infatti oggi disponibili collegamenti aerei per diverse zone del continente, tra cui Spagna, Norvegia e Regno Unito. Si cerca insomma in qualche modo d’imitare il modello di Barcellona, viste le similitudini sul fronte climatico e culturale, dimenticandosi tuttavia come la metropoli catalana abbia raggiunto questi livelli nel corso degli ultimi 20 anni, approfittando dei fondi derivanti dalle Olimpiadi del ’92 per costruire una rete di trasporti interna e verso l’esterno che oggi permette di vivere anche senza macchina.

Sandro Cannatella

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